Area Nord

Mutuo e visita medica non bastano, il pistolero di Noemi resta in carcere: l’agguato per la droga non pagata

Resta in carcere Armando Del Re, accusato di aver realizzato l’agguato di piazza Nazionale a Napoli dove lo scorso 3 maggio sono rimasti gravemente feriti Salvatore Nurcaro, 31enne pregiudicato e reale obiettivo del raid, e Noemi, la bimba di 4 anni le cui condizioni sono in miglioramento. Ferita in modo lieve la nonna della piccola.

Lo ha deciso il Gip del tribunale di Siena, dopo l’interrogatorio di sabato, che ha emesso il provvedimento a carico del 28enne originario di Secondigliano ma residente nella zona delle “Case Nuove“. Del Re è accusato di tentato omicidio e di associazione mafiosa. Nel pomeriggio il Gip del Tribunale di Nola ha convalidato l’arresto Antonio Del Re, 18 anni. Il fratello minore, secondo gli investigatori, ha supportato l’azione delittuosa del 28enne, proteggendone la fuga e studiando nei giorni precedenti le abitudini della vittima.

Il Gip ha anche disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Napoli per competenza. Questo comporta che entro venti giorni un giudice per le indagini preliminari del tribunale partenopeo dovrà emettere una nuova misura cautelare a ratifica di quella arrivata oggi.

Armando Del Re è stato arrestato venerdì 10 maggio nei pressi di un autogrill in provincia di Siena. Stava andando a trovare il papà, Vincenzo Del Re, detto ‘a pacchiana, nel carcere di San Gimignano. Con lui la sorella e la madre per “non destare sospetti”. Il fratello Antonio è stato invece arrestato a Marigliano, nel Nolano, dove aveva trovato rifugio da parenti.

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LE INDAGINI – I due sono destinatari di un decreto di fermo emesso dai pubblici ministeri antimafia Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (procuratore Giovanni Melillo e procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli) e condotte da polizia, carabinieri e guardia di finanza.

RAS DEI DI LAURO – Il padre dei due Del Re era un capo piazza nel rione Monterosa per conto del clan Di Lauro. E’ stato arrestato nel 2010, nel blitz che portò in carcere Nunzio, uno dei figli di Ciruzzo ‘o milionario.

IL MOVENTE – Ancora poco chiaro il movente dell’agguato di piazza Nazionale. Stando a quanto emerso dalle indagini, Armando Del Re e Salvatore Nurcaro, ritenuto nell’orbita dei clan Rinaldi-Reale di San Givoanni a Teduccio, si conoscevano e avevano interessi economici in comune. Una partita di droga non pagata nel corso di uno dei tanti passaggi di mano che vedono protagoniste le cosche dei diversi quartieri di Napoli potrebbe aver scatenato la vendetta di Armando Del Re.

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LA DIFESA – Il giovane ha negato, durante l’interrogatorio di garanzia, di aver realizzato l’agguato. Difeso dal penalista Claudio Davino, ha respinto ogni addebito spiegando al giudice che quel giorno era in giro con la moglie primae e con il fratello poi per sbrigare diverse commissioni. Dal mutuo da richiedere (e poi non richiesto) a una visita medica non concretizzata per l’eccessiva attesa che c’era. Così come il cellulare, che per gli investigatori era spento, “l’ho dato ai miei figli per i video su Youtube”.

LE CONDIZIONI DI NURCARO – Migliorano le condizioni dell’obiettivo reale dell’agguato di piazza Nazionale. Ricoverato all’ospedale del Mare, Nurcaro “è sveglio, tracheotomizzato in respiro spontaneo. Discrete le condizioni generali”. E’ stato trasferito in un reparto di degenza ordinaria anche se non può essere ancora ascoltato dagli investigatori.

Antonio e Armando Del Re
Ciro Cuozzo

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