I familiari della bimba vittima della camorra: “A Napoli non si può vivere”

La piccola N. sta lottando tra la vita e la morte. L’intervento chirurgico è stato eseguito correttamente e il proiettile che passando da una spalla aveva lesionato una vertebra conficcandosi in un polmone, è stato estratto con successo.

Nonostante la complessa operazione sia riuscita, la piccola si trova ora in coma farmacologico ricoverata presso l’ospedale Santobono di Napoli. La bimba è stata colpita ieri durante un agguato avvenuto in pieno pomeriggio a piazza Nazionale.

Il killer ha ferito un pregiudicato che si trova anch’egli in gravi condizioni ma ha colpito per sbaglio anche la piccola N. La famiglia della bambina è in ansia e con grande dignità è in attesa dell’evolversi dei fatti. Intanto alcuni parenti hanno rilasciato alcune dichiarazioni.

“Assurdo. Eravamo a casa quando ci hanno telefonato per correre in ospedale. In questa città non si può più vivere: N. era con la nonna nei giardini di piazza Nazionale. L’aveva portata lì per farla giocare. E neanche in una situazione del genere, rilassata, si può stare tranquilli“, queste le affermazioni di uno zio di N. riportate da La Repubblica.

Poi l’appello a stampa e tv: “Sono un amico di famiglia, ma io posso permettermi di dirvelo. Adesso non ci dovete abbandonare. Questo dramma che stiamo vivendo va raccontato. Non si può permettere che una bimba diventi solo una vittima. Anzi, chiedo che quello che è accaduto abbia ampia risonanza. Tutti i media ci devono sostenere”.

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