Ischia, meduse spiaggiate: fenomeno naturale o riscaldamento globale?

Un altro presunto segnale del surriscaldamento globale sembra essersi presentato sull’arenile di Ischia Porto: un tappeto inquietante di meduse spiaggiate. Sulla spiaggia di San Pietro, sulla costa nord-est dell’isola campana, un’incredibile quantità di meduse, Pelagia noctiluca, definite così per la stravagante iridescenza di cui sono dotate e che si nota maggiormente di notte, sono state ritrovate spiaggiate per “una serie di concause, tra le quali la diminuzione dei predatori e l’aumento della temperatura dell’acqua, che sembra favorire un incremento delle popolazioni delle meduse, che si traduce anche nel trend in crescita dei fenomeni di spiaggiamento, i cosiddetti bloom” sostiene Marco Munari, coordinatore della stazione Dohrn, ente pubblico di ricerca che monitora la presenza delle meduse nel golfo di Napoli.

Quello di Ischia, quindi non sarebbe un episodio isolato, ma anzi è “un fenomeno piuttosto comune che interessa anche altre zone d’Italia, in particolare dopo le mareggiate, in primavera ed estate”, afferma la biologa Isabella D’Ambra. Mareggiate che le meduse non sono capaci di contrastare e che le spingerebbero sempre più vicine al litorale, spiaggiandole in massa.

Gli esemplari di Pelagia noctiluca si nutrono prevalentemente di zooplancton, favorito dall’immissione di fertilizzanti e scarichi non protetti, ecco perché si è registrato questo incredibile aumento demografico di meduse a Ischia. Causa principale di questo evento potrebbe quindi anche essere l’aumento della temperatura dell’acqua, dovuta al riscaldamento globale, che sarebbe appunto aumentata di un grado negli ultimi 30 anni, soprattutto nel Tirreno centro-meridionale, casa di questo esemplare di meduse. “E’ comunque ancora presto per comprendere se la crescita della popolazione di queste meduse rientri tra i fenomeni ciclici che riguardano la specie o siano, piuttosto, un dato congiunturale più complesso, legato al cambiamento climatico e altre concause“, aggiunge la biologa del Dohrn.

La vera causa è quindi ancora sconosciuta al momento, ma l’inquietante tappeto violaceo, presentatosi stamattina a turisti e cittadini dell’isola, lascia comunque molto su cui riflettere, soprattutto in questo periodo di grandi decisioni sulla salvaguardia dell’ambiente.

 

Claudia Coppola

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