Tradizioni

L’arbitro campano che ha messo in riga la Juve, il web è ai piedi di Pasqua

Nelle ultime ore è diventato uno dei beniamini calcistici più amati dagli italiani. Lui non ha fatto niente di eccezionale, ha semplicemente arbitrato applicando il regolamento, senza fare distinzioni. Lui si chiama Fabrizio Pasqua, ha 36 anni ed è originario di Nocera Inferiore, piccolo comune in provincia di Salerno.

Ieri sera ha arbitrato Atalanta-Juve, gara valevole per i Quarti di finale di Coppa Italia e terminata con un perentorio 3-0 per la formazione bergamasca. A fine partita il popolo dei tifosi italiani, eccezion fatta per gli sconfitti bianconeri, ne ha elogiato il “coraggio” e la determinazione per non essersi lasciato intimidire dall’atteggiamento arrogante e minaccioso dei Sette volte campioni d’Italia che sempre più spesso si rendono protagonisti di polemiche plateali, fisiche, caricate di quella enfasi che spesso riesce a creare soggezione.

Pasqua invece ha arbitrato in maniera impeccabile per l’intera gara. Ha allontanato, su segnalazione del quarto uomo, l’allenatore Massimiliano Allegri per le ingiustificate proteste sul raddoppio realizzato dall’Atalanta con Zapata, nato, a detta del tecnico toscano, da un fallo inesistente su Dybala. Proteste che hanno visto Allegri togliersi la giacca e inveire con veemenza contro la classe arbitrale. Per molto meno sono stati allontanati allenatori come Spalletti e Ancelotti.

Pasqua non si è lasciato intimorire nemmeno da un giocatore come Pjanic, uno che da quando gioca con la Juve da del “tu” agli arbitri, protestando a prescindere pur non avendo i gradi da capitano. Un giocatore che per molti verrà ricordato per la clamorosa entrata a “kamikaze” su Rafinha nel vergognoso Inter-Juve dello scorso anno a San Siro. Entrataccia che l’arbitro Orsato decise di non punire nemmeno con il giallo (il centrocampista bosniaco era già ammonito).

Personalità quella di Pasqua che ha provocato una valanga di complimenti dal popolo del calcio e del web. Stupirsi per una direzione di gara impeccabile ed equa rappresenta oggi il termometro del calcio italiano, in caduta libera nonostante l’avvento del Var.

In tanti hanno poi ironizzato sull’immediato futuro lavorativo di Pasqua. “Da oggi dovrà considerarsi un ex arbitro. Non dirigerà più gare in serie A, non sa contro chi si è messo”. Altri fanno leva invece sul reddito di cittadinanza: “Dopo ieri, dovrà fare richiesta perché si troverà senza un lavoro”.

redazione

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