Tradizioni

Le griglie scudetto e i piagnistei dei napoletani: Ancelotti mette tutti a tacere

Il flop dei pronostici della vigilia. “Napoli indebolito”. “Napoli quinto nella griglia di partenza della nuova serie A”. “E’ l’Inter l’anti-Juve”. E chi ne ha più ne metta.

Dopo la prima giornata di campionato sarebbe prematuro e assai irresponsabile replicare con lo stesso atteggiamento superficiale utilizzato dai quei media e da alcuni esperti, o pseudo tali, nel giudicare la forza della squadra di Carlo Ancelotti.

Vanno però dette alcune cose che si affidano soprattutto ai risultati ottenuti negli anni passati.

La prima: il Napoli da nove anni va in Europa, da tre di fila in Champions. Nell’ultimo campionato, con 9/11 dell’attuale formazione titolare, ha lottato fino alla fine contro una Juve mostruosa agevolata, come spesso capita, da alcuni episodi arbitrali dubbi (mano Bernardeschi a Cagliari, entrata killer di Pjanic a San Siro con l’Inter). Come è possibile ridimensionare una rosa che vede giocare insieme da oltre 5 anni Albiol, Koulibaly, Allan, Hamsik, Callejon, Insigne, Mertens, Ghoulam?

La seconda: Inter si è rinforzata ma nel match d’esordio ha palesato i soliti problemi di gioco, Roma e Milan hanno cambiato tanto e necessitano di più tempo per carburare. Questo basta per inserirle in una griglia di partenza davanti al Napoli?

La terza: bisognerebbe avere più rispetto verso dei giocatori che negli anni hanno dimostrato tutto il proprio valore grazie a un gioco corale che con Carlo Ancelotti in panchina può solo migliorare. Il Napoli non rinnegherà mai Maurizio Sarri e il suo gioco spumeggiante. Proverà semplicemente a migliorarlo e a renderlo ancora più efficace con il lavoro di uno degli allenatori più vincenti degli ultimi 20 anni.

La quarta: troppe critiche gratuite anche, o soprattutto, dalla stampa napoletana. Se quella nazionale spesso predilige gli squadroni del nord, quella locale è troppo uterina. Ragiona troppo in modo irrazionale. E’ sempre pronta a piangersi addosso e a ridimensionare una squadra che negli anni ha dato spettacolo e che, anche senza arrivo di un top player, esce addirittura rinforzata dall’ultima sessione di calciomercato (Verdi, Fabian Ruiz, tre portieri competitivi, Malcuit e i vari Rog, Ounas, Diawara che verranno rilanciati). L’apice si è toccato criticando il povero Lorenzo Insigne perché rimasto a secco nel precampionato azzurro. In sei partite Lorenzinho non ha siglato nemmeno un gol. Tanto è bastato per avanzare dubbi e metterlo in discussione.

Ciro Cuozzo

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