Avvicinati da tre giovani a bordo di un’auto che al grido “Salvini, Salvini” hanno lasciato partire due colpi da una pistola ad aria compressa che hanno ferito (lievemente) al torace uno dei due malcapitati.
E’ quanto sarebbe accaduto lunedì scorso, poco dopo le 22, a Caserta a due migranti del Mali, beneficiari del progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). I tre presunti aggressori si trovava in una Fiat Panda di colore nero e avrebbero pronunciato diverse volte il nome del neo-ministro dell’Interno, nonché segretario della Lega, che da anni combatte lo sbarco dei migranti in Italia.
A denunciare l’accaduto il centro sociale Ex canapificio, la Caritas diocesana di Caserta, il Comitato Città viva e il progetto Sprar di Caserta. Daby e Sekou, i due maliani aggrediti, sono stati accompagnati da un’operatrice legale e dall’avvocato difensore Francesco Pugliatti a denunciare l’episodio alle forze dell’ordine nei confronti di persone da identificare per l’aggressione. E’ stata anche richiesto il sequestro di una telecamera nella zona. Daby e Sekou, sono arrivati in Italia più di due anni fa dopo essere fuggiti dal Mali, uno dei paesi africani distrutti da guerre, povertà e siccità. Daby, in particolare, dopo anni di attesa, è riuscito ad ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciatogli dalla commissione territoriale per la protezione internazionale di Caserta.
IL PRECEDENTE CHOC – BOBB INVESTITO E PICCHIATO, POI SPARATO IN BOCCA NEL CENTRO D’ACCOGLIENZA
“Siamo profondamente sconcertati e Indignati – commentano i responsabili del centro sociale ex canapificio dello Sprar di Caserta – per quello che è accaduto ai due ragazzi che sono tutt’ora spaventati. Questo è l’ennesimo episodio di razzismo dopo i fatti di San Ferdinando (Reggio Calabria), dove qualche settimana fa perdeva la vita un giovane bracciante maliano, Sacko Soumayla, ucciso da un colpo di fucile come un animale; dopo l’aggressione in un centro di accoglienza a Sulmona del 12 giugno; e dopo la triste storia dell’Aquarius”.
LO SPUNTO DA COGLIERE – Il centro invita il ministro dell’interno Matteo Salvini e il governo di Giuseppe Conte “a prendere spunto da questo episodio per interrogarsi sulle scelte da fare e propagandare, così come speriamo che i rappresentanti istituzionali eletti possano presentare interrogazioni parlamentari per chiarire ciò che è accaduto e che le forze dell’ordine agiscano adeguatamente. In questo clima difficile, bisogna essere consapevoli che non basterà bloccare una nave né servirà moltiplicare i campi di detenzione in Libia o in Niger. Come cittadini crediamo che la politica del cambiamento debba puntare sull’inclusione sociale di tutti, sulle regolarizzazioni delle persone che vivono e lavorano onestamente nel nostro paese da decenni e non continuare in propagande xenofobe di programmi irrealizzabili”.
DE MAGISTRIS – Sul caso interviene anche sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “Caro ministro Salvini quando semini molto odio corri il rischio di alimentare odio e rancore da cui allignano anche le pulsioni criminali più pericolose. Non scherziamo perché questo Paese è complicato e per certi versi è una polveriera sociale”. De Magistris invita il ministro dell’Interno “a smetterla di seminare odio e di considerare alcune persone il pericolo per il Paese. Semmai ritroviamo la coesione nazionale che manca valorizzando le autonomie e facendo la lotta alla corruzione e alle mafie”.
Momenti di paura la scorsa domenica a Baia Domizia dove sue gemellini di 7 anni…
Uno strano fascio di luce è stato avvistato nel Sud Italia la scorsa domenica, 23…
Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi, lunedì 24 giugno, il decreto legge "Misure urgenti…
Renato Zero è pazzo di Napoli e dei napoletani e i suoi due concerti in…
E' morto a 59 anni Amedeo Gianfrotta, regista di “Reazione a catena". L'uomo ha lavorato…
Torna a tremare la terra nei Campi Flegrei. I sismografi dell'Osservatorio Vesuviano da questa notte…