Mercoledì pomeriggio un’imbarcazione all’incirca di 15 metri ha preso fuoco al largo di Posillipo all’incirca a 700 metri dalla costa della Baia di Trentaremi. La barca, con a bordo tre persone, è stata avvolta interamente dalle fiamme. Il pronto intervento della Guardia Costiera è riuscito a mettere in salvo i passeggeri.
Lo scafo è poi affondato e questa mattina è stata avviata dalla Guardia Costiera la procedura per il recupero della barca che non sarà semplice considerata la lunghezza dello yacht. L’incendio e il conseguente affondamento hanno avuto un impatto devastante sull’aria marina protetta, una gigante chiazza di nafta nella giornata di ieri colmava l’intera cala San Basilio e i detriti della barca andata a fuoco, come si vede dalla foto, hanno invaso il litorale. Il danno alla flora e la fauna marina ancora non può essere stimato, ma un inquinamento di questa portata non è cosa da poco.
Preoccupazione anche da parte del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus che si occupa di Ricerca e Divulgazione scientifica per la tutela e valorizzazione dell’ambiente marino-costiero cercando di preservare l’intera Area, che ha provveduto ad allertare il Ministero dell’Ambiente e alla Capitaneria di Porto per avviare la procedura di disastro ambientale, come ha spiegato Maurizio Simeone, responsabile del CSI Gaiola Onlus:
“Quello che è arrivato a terra è solo una piccola parte, stiamo parlando di uno scafo di 15 metri, quindi nei prossimi giorni prevediamo che continueranno ad arrivare detriti sul litorale. Il danno non è stimabile, sappiamo che dopo due giorni c’è ancora una puzza di nafta forte”.
Simeone ha poi spiegato che nell’area interessata c’è anche un allevamento di cozze che potrebbe essere stato contaminato dalla nafta. Ha aggiunto che il rogo dell’imbarcazione è avvenuto nel Sito di importanza comunitaria che va dalla Gaiola a Nisida:
“Non è l’area della marina protetta, ma è comunque una zona che è la Comunità Europea ci impone di tutelare“. Oggi hanno già provveduto a fare una prima pulizia della spiaggia: “Questa mattina abbiamo pulito tutto– ha aggiunto Simeone- ma sappiamo che nei prossimi giorni continueranno ad arrivare detriti. Purtroppo la nafta dal mare non si può pulire, dobbiamo aspettare le correnti“.
à.
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