Scampia

Agguato con bici elettriche, preso 16enne: “Fai il vigile, blocca il traffico”

Organizzarono una spedizione punitiva nel centro storico di Castellammare di Stabia (Napoli) in un giorno e un orario insolito. Erano le 13.40 di domenica e i sicari entrarono in azioni a bordo di scooter e bici elettriche. L’obiettivo era un giovane ventenne resosi responsabile del pestaggio di un pusher che aveva rifiutato futuri rifornimenti di droga.

Nel commando, che realizzò l’agguato e ferì anche un 58enne, era presente anche un ragazzino di 16 anni. Era in sella a una bici elettriche e aveva il compito di fermare il traffico e consentire ai killer di entrare in azione senza intoppi.

Dopo il blitz che portò in carcere lo scorso dicembre quattro protagonisti del raid armato, i carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP di Napoli su richiesta della Procura per i Minori, nei confronti di un minorenne ritenuto responsabile, in concorso, di lesioni personali aggravate, ricettazione e di detenzione e porto illegale in luogo pubblico di arma da fuoco, reati aggravati da finalità mafiose.

L’indagine, coordinata dalla Procura minorile e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia stabiese, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato in ordine al ferimento di Giovanni Battista Panariello, 21 anni, e Michele De Luca, 58 anni, avvenuto il 10 settembre 2017 nel centro storico di Castellammare di Stabia in concorso con 4 maggiorenni già noti alle forze dell’ordine  e arrestati nel dicembre 2017.

Uno dei destinatari della misura cautelare aveva precedenti per associazione camorristica essendo stato già condannato con sentenza passata in giudicato quale appartenente al clan D’Alessandro.

Le indagini hanno permesso di documentare che il minore si occupò di accompagnare i soggetti armati a bordo di bicicletta elettrica per poi fermare momentaneamente il traffico cittadino per consentire loro di compiere l’agguato e agevolarne la fuga.

Pochi minuti prima di rimanere vittima dell’agguato, Panariello insieme ad un altro soggetto si era reso responsabile del pestaggio di uno spacciatore, reo di aver interrotto l’approvvigionamento di stupefacente. L’azione fu una ritorsione armata in risposta al pestaggio. L’altro soggetto coinvolto nell’aggressione non fu colpito poiché riuscì a darsi alla fuga. Tutti i personaggi sono stati individuati e arrestati grazie alle telecamere installate nelle vicinanze del luogo dove venne commesso il fatto.

L’arrestato è stato trasferito al centro di Prima Accoglienza per i Minori di Napoli ai Colli Aminei.

redazione

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