La Juve vince, Orsato sensibile su Pjanic: arbitraggio vergognoso

Una serata da dimenticare per l’arbitro Orsato assoluto protagonista di una gara vinta nei minuti finale dalla Juventus dopo la clamorosa rimonta (in dieci contro undici) dell’Inter.

La prestazione del fischietto di Schio è stata bocciata da tutti i quotidiani (anche da Tuttosport) e ha lasciato tifosi e appassionati di calcio senza parole. Ha espulso Vecino, centrocampista dell’Inter, dopo appena 18′ minuti, lasciandosi correggere dal Var dopo l’iniziale giallo.

Non ha mostrato il secondo giallo a Pjanic dopo un intervento “kamikaze” su Rafinha avvenuto a inizio ripresa. Ha inizialmente convalidato il gol  (del momentaneo 2-0) di Matuidi in fuorigioco di oltre un metro: decisione poi corretta dal Var.

Insomma una direzione di gara che lascia fortemente perplessi e arriva in un momento decisivo della stagione. Una direzione che consente alla Juve di portare a casa tre punti pesantissimi e allungare momentaneamente sul Napoli.

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Intanto, spulciando la rassegna stampa di questa mattina, per la Gazzetta dello Sport sull’espulsione di Vecino lo stesso Orsato ha violato il protocollo Var:

“Al 18′ di Inter-Juventus, i nerazzurri sono rimasti in dieci per l’espulsione di Vecino. Decisione corretta in corsa con l’intervento della Var, dopo che l’arbitro Orsato aveva optato per il cartellino giallo nei confronti del centrocampista uruguaiano. Tutto nasce da un fallo di Vecino su Mandzukic: intervento molto duro, da cartellino “arancione”, ma che l’arbitro di Schio giudica da ammonizione. Poco dopo, però, Orsato viene invitato da Valeri e Giallatini (Var e Avar) a rivedere l’azione: l’arbitro ritorna sulla sua decisione ed espelle l’interista. Una decisione probabilmente eccessiva, ma soprattutto viziata da un errore di fondo, perché l’intervento della Var è discutibile: regolamento alla mano, la Var può intervenire su rigori, gol viziati da irregolarità, espulsioni dirette e scambi di persone sui cartellini, soltanto in caso di “chiaro errore”. Nel caso del fallo di Vecino, però, non sembra esserci un chiaro errore: entrata interpretabile”.