Rapinatore ucciso dal gioielliere: “C’erano anche due ragazzini terrorizzati”

C’erano anche due ragazzini presenti nella gioielleria sul corso Durante a Frattamaggiore (Napoli) quando i tre rapinatori sabato scorso sono entrati in azione dando il via a un colpo finito poi con l’uccisione del bandito Raffaele Ottaiano, 26 anni, raggiunto dai proiettili esplosi dalla pistola legalmente detenuta del titolare dell’esercizio commerciale, Luigi Corcione.

E’ quanto emerge dalle dichiarazioni di Luigi Ferrante, avvocato del gioielliere napoletano accusato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa. “Innanzitutto – precisa – l’iscrizione nel registro degli indagati del mio assistito è un atto formale”. Al momento dell’irruzione dei tre banditi, nel negozio era presente “un’inerme commessa e due ragazzini letteralmente “pietrificati” alla vista dei rapinatori”. Per la paura uno di loro – spiega Ferrante – si è coperto il volto con un maglione”.

Con l’arresto dei tre complici di Raffaele Ottaiano (che aveva precedenti per rapina e aveva ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali e lavorava presso una chiesa di Caivano) e Luigi Lauro, bloccato da un poliziotto libero dal servizio mentre faceva da “palo”, i carabinieri di Castello di Cisterna e della Tenenza di Caivano hanno chiuso il cerchio. Secondo la ricostruzione dei militari, avallata anche dalle immagini di videosorveglianza presenti nella zona, ad entrare nella gioielleria sarebbero stati Ottaiano, coperto dalla maschera di Hulk, Antonio Topa, 27 anni, e Carmine Pagnano, 29. Quest’ultimi, entrambi di Caivano, sono stati arrestati all’alba di ieri ad Orta di Atella (Caserta) dove si erano rifugiati. In manette è finito anche Pietro D’Angelo che si sarebbe finto cliente della gioielleria per consentire ai suoi complici di entrare all’interno.

“La gioielleria – spiega l’avvocato Ferrante – è stata oggetto di un “assalto” da parte di almeno quattro rapinatori tutti armati e tutti con il volto travisato”. Dopo aver visto le immagini di videosorveglianza collegate alla sua abitazione, Corcione è sceso in strada ed è intervenuto in difesa della commessa e dei due giovani.