Era la sera del 15 novembre, poco più di due mesi fa, quando gli agenti del commissariato del Vomero sorpresero in un parco privato di via Imbriani, strada che collega la zona di Materdei e del Cavone con l’Arenella, un gruppetto di giovani intenti a rubare rami dagli alberi. Una spedizione mirata per non farsi trovare impreparati per il celebre falò di Sant’Antonio.
Durante l’intervento i poliziotti riuscirono a fermare alcuni componenti del branco, uno dei quali, un ragazzo di 15 anni, venne condotto al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli dopo essersi ferito durante la fuga. “Ero tornato indietro per prendere le chiavi di casa, che mi erano cadute dalla tasca, e sono stato fermato dai poliziotti” ha raccontato poi il diretto interessato, stesso quella sera, a VocediNapoli.it. Il giovane è uno dei “protagonisti” del primo episodio di “In Prima Linea“, il docu-web realizzato dal nostro giornale sull’ospedale più grande le sud Italia.
IL FUCARAZZO –Già due mesi fa la sua banda, originaria di uno dei rioni del centro di Napoli, stava accumulando materiale per il “ceppo di Sant’Antuono” o “fucarazzo ‘e Sant’Antuono” in programma questa sera così come da tradizione decennale. Il 17 gennaio di ogni anno, infatti, nei rioni e nei quartieri popolari di Napoli e provincia (ma anche in altri comuni campani), si accendano dei falò in cui far bruciare roba vecchia di ogni genere, oltre agli alberi di Natale, per salutare l’anno concluso e dare il benvenuto all’anno nuovo. Una festa folkloristica in onore di San Antonio Abate, il santo del fuoco e protettore degli animali.
LE ZONE DI NAPOLI – Una festa che vede attivissime le varie paranze di giovani presenti nei quartieri napoletani del centro (ma anche della periferia). Dal Rione Sanità a Forcella, dai Quartieri Spagnoli alla Torretta, passando per il rione Materdei, il Cavone e la zona del Pallonetto di Santa Lucia. Paranze scatenate nelle settimane antecedenti il 17 gennaio dove l’obiettivo diventa accumulare più alberi possibili per fare il ceppo più grande. Celebre è la triste tradizione dell’albero rubato, puntualmente, anche più volte nel giro di pochi giorni, nella Galleria Umberto I di Napoli.
IL RACCONTO DEL 15ENNE – Abbandonato dalla madre, faccia pulita e senza un filo di barba, il giovane fermato e denunciato dalla polizia vive con il padre, malato, e con la compagna di quest’ultimo. “Era la prima volta che scendevo per recuperare gli alberi per il falò – racconta in ospedale -. Lo so di aver fatto una cosa vietata dalla legge ma sono un bravo ragazzo e anche i miei lo sono. Facciamo a gara con le altre zone del centro a chi fa il falò più bello, più alto, più duraturo. Per questo ci organizziamo già nei mesi precedenti. Scegliamo un deposito e recuperiamo quanto più materiale possibile”. Una gara tra paranze che vide lo scorso anno trionfare – secondo il racconto del 15enne – i ragazzi del rione Sanità. Quest’anno proveremo a vincere noi”.
IL VIDEO DEL GIOVANE FERITO E IN STATO DI FERMO PORTATO AL CARDARELLI
L’ESCALATION – Una tradizione probabilmente fraintesa dalle giovani paranze. Paranze che sentono troppo questa ricorrenza e arrivano a fare di tutto pur di raggiungere il loro obiettivo. Gli alberi, generalmente donati dai residenti della zona o recuperati in strada dopo l’Epifania, vengono sempre più spesso rubati e il falò diventa una delle occasioni per dimostrare la propria forza, la propria ascesa delinquenziale tra i vicoli di Napoli. Le foto postate sui profili Facebook di questi ragazzini, che spesso hanno poco più di 10 anni, ne sono un esempi. Una festa dove negli ultimi anni ha visto aumentare anche l’attenzione dalle forze dell’ordine.
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