Due occasioni sprecate per poter dare un segnale forte a questo campionato. Due gare consecutive al San Paolo e un bilancio negativo: un solo punto e zero gol fatti contro Juventus e Fiorentina. Dopo un inizio record, il Napoli inizia ad accusare i primi colpi e a perdere punti importanti in classifica.
Adesso la vetta dista un punto. Comanda l’Inter e indietro, sempre di un punto, c’è la Juve. A quattro c’è invece la Roma che deve recuperare la sfida con la Sampdoria ed è reduce da un pareggio in casa del Chievo dove a salire sugli scudi è stato il portiere di casa Stefano Sorrentino.
Pareggio a parte, quel che più preoccupa del Napoli di Maurizio Sarri è la poca determinazione, la mancanza di cattiveria agonistica (“cazzimma“), il tiki taka che da verticale e diventato orizzontale e non spaventa più nessuno. Un gioco lento e prevedile. Certo anche con la Fiorentina sono state create diverse palle gol nitide che solo per la poca precisione di Mertens e Zielinski non sono state concretizzate.
Un periodo di appannamento, in una stagione dove si gioca ogni tre giorni, è più che lecito. E’ importante però che Sarri individui il problema e lo risolva. La squadra è apparsa stanca soprattutto mentalmente. E’ apparsa scarica e poco brillante. I giocatori è come se avessero paura di sbagliare, di assumersi delle responsabilità in campo. Questo, anche se difficilmente verrà confermato dai diretti interessati, è dovuto anche al ko subito venerdì 1 dicembre dalla Juve.
E’ stata una sconfitta che ha inciso psicologicamente sul morale del gruppo. Da una possibile fuga in testa alla classifica della serie A a dover inseguire, anche se solo con un punto di ritardo, l’Inter. Questo lo scenario di Mertens e compagni pre e post Juve. Ora toccherà a Sarri intervenire e lavorare soprattutto sulla testa dei suoi giocatori.
Alcuni, Hamsik, Callejon e Mertens su tutti, sono apparsi stanchi e usurati. Altri invece appaiono determinati e vogliosi di dimostrare che possono essere utili alla causa. Altri ancora devono acquisire maggiore fiducia (vedi Ounas) e questo, purtroppo, avviene giocando.
Il Napoli deve ripartire dall’aggressività di Marko Rog nel finale della sfida con la Fiorentina. Il croato è entrato in campo al 76′ e nel giro di poco meno di venti minuti ha partecipato a diversi contrasti di gioco, molti dei quali vinti. La “cazzimma” mostrata poi nel finale, quando Sportiello, estremo difensore della Fiorentina, perdeva secondi preziosi, ha galvanizzato e risvegliato il pubblico sugli spalti.
Sarri deve essere bravo a scegliere i giocatori da mandare in campo, recuperando chi sta attraversando un periodo di appannamento e lanciando invece chi può dare tanto alla causa azzurra. Nulla è perduto, il campionato è lungo e si decide in primavera. Il Napoli però ha l’obbligo di crederci e arrivare a giocarsi tutte le sue chance fino all’ultima giornata.
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