“Stadio Landieri” a Scampia, dopo l’inaugurazione l’impianto resta chiuso

Era stato inaugurato lo scorso 8 novembre con tutti i fasti istituzionali rappresentati dal Sindaco Luigi De Magistris, dall’Assessore Alessandra Clemente e dal Vice sindaco Raffaele Del Giudice. “Dopo 13 anni Antonio ha avuto la sua vittoria. All’epoca mio figlio non ebbe nemmeno i funerali. Oggi tutto questo è stato reso possibile anche grazie alle istituzioni, alle associazioni e ai familiari delle altre vittime di camorra“, queste sono state le parole di Raffaella la madre di Antonio Landieri, giovane vittima innocente di camorra, morto per caso in un agguato a Scampia nel 2004.

Peccato che ad oggi lo stadio, dedicato a quel ragazzo disabile deceduto sotto i colpi di pistola sparati da killer coinvolti nella sanguinosa faida tra il clan Di Lauro e gli Scissionisti, è ancora chiuso. Intoppi burocratici, autorizzazioni, alcune parti della struttura fatiscenti: sono questi alcuni dei motivi per i quali l’impianto non è stato regolarmente aperto.

Il manto erboso del campo costruito con 77mila chili di gomma riciclata dagli pneumatici non è ancora omologato. In attesa dell’autorizzazione della Lega nazionale Dilettanti, il sopralluogo effettuato presso lo stadio da parte dei Vigili del fuoco, dagli operatori dell’Asl 1 e dal responsabile dell’Ufficio tecnico della VIII Municipalità ha dato esito negativo. Le verifiche sono state basate sui rilievi fatti ai bagni che risultano addirittura fatiscenti. La questione ha lasciato di stucco le associazioni del territorio che dovrebbero occupasi della gestione dell’impianto.

Inoltre, andranno sistemati i percorsi antipanico, le segnalazioni di emergenza, l’illuminazione, la messa in sicurezza delle panchine e della tribunetta. Al momento dal Comune trapela ottimismo per lo sblocco di questa situazione anche se è in scena, al momento, il solito scarica barile tra i vari enti responsabili della struttura. Antonio Landieri è stato ucciso con due proiettili alla schiena in un agguato avvenuto nel rione in cui abitava durante la cruenta faida di Scampia. Venne scambiato, insieme ai suoi cinque amici, per un gruppo di spacciatori del rione, affiliati al clan avversario. Lo scorso gennaio sono stati arrestati i 5 presunti killer.