Ammazzato dai killer all’interno di una salumeria dove aveva cercato rifugio. Così è morto Antonio De Luise vittima della faida di Secondigliano, ucciso a dicembre del 2004. De Luise aveva dei precedenti per spaccio di droga ed era legato al clan Di Lauro, gruppo Prestieri.
Sull’agguato sono emersi retroscena importanti raccontati dal collaboratore di giustizia Pasquale Riccio che insieme a Gennaro Notturno detto ‘o Sarracino sta aiutando gli inquirenti a far luce su ben 35 omicidi commessi durante la faida e avvenuti tra il 2004 e il 2005.
“Lavorava al Lotto P per conto dei Di Lauro, gruppo Prestieri che all’epoca gestivano i Puffi. So che l’esecutore fu Barretta, quello poi ammazzato. Salvatore Cipolletta me lo disse vantando gli omicidi che Barretta aveva commesso per conto degli Amato-Pagano“, ha raccontato Riccio.
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