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L’Italia è arretrata sull’utilizzo delle tecnologie nei musei, Napoli invece è all’avanguardia

Stamane presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ha avuto luogo il convegno organizzato dal CNR su “Ricerca e tecnologia per il patrimonio culturale”. In apertura l’intervento di Antimo Cesaro, sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali: “Solo il 57% dei musei italiani ha un sito web, il 41% possiede account sui social network (Facebook, Twitter, Instagram), mentre soltanto il 25% ha un servizio di newslettering. Ancor più allarmanti i dati che riguardano l’utilizzo delle nuove tecnologie nei siti culturali italiani: allestimenti interattivi o ricostruzioni virtuali sono adottati soltanto dal 20% dei musei, e la connessione wi-fi gratuita è offerta dal 19%. QR code, servizi di prossimità, catalogo accessibile online o visita virtuale del museo dal sito web hanno una diffusione che non supera il 14%”.

Il sottosegretario ha esplicato il rapporto italiano tra fruizione dei beni culturali e l’utilizzo delle nuove tecnologie: “Le nuove tecnologie da sole non bastano – evidenzia il sottosegretario del MIBACT – perché ogni innovazione deve essere guidata da risorse umane adeguatamente formate per le nuove sfide che attendono la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e da questo punto di vista è fondamentale il lavoro di alta formazione che si svolge in importanti Università come il Suor Orsola o nei centri di ricerca come il CNR per formare le generazioni presenti e future che dovranno lavorare nei processi di gestione e valorizzazione dei beni culturali accompagnandone la rivoluzione tecnologica”.

La Campania è in prima fila nel settore dei beni culturali in termini di innovazione rispetto al quadro italiano dove l’80% dei Musei non offre servizi di interattività al visitatore. Uno dei grandi esempi di nuove tecnologie e potenzialità in questo settore è il MANN – Museo archeologico nazionale di Napoli, il direttore Paolo Giulierini ha sottolineato un record storico e un piano strategico per implementare l’utilizzo delle nuove tecnologie. “Si tratta di pensare a nuove modalità di considerare e veicolare i contenuti culturali e turistici ed è un percorso che proseguiremo attraverso app, realtà aumentata e stampe e modelli 3d per l’esplorazione tattile.  L’obiettivo è quello di coinvolgere il pubblico attraverso strumenti di mediazione tecnologica, senza mai dimenticare che le risorse umane hanno un ruolo prevalente rispetto alla tecnologia” ha spiegato Giulierini.

Valentina Giungati

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