Scampia

Marcello si è tolto la vita in carcere: sarebbe dovuto essere trasferito

Le condizioni fisiche e psichiche del signor Marcello appaiono in fase di peggioramento, sia sotto il profilo del tono dell’umore, sia sul versante somatico in quanto il paziente ha nel frattempo perso almeno 20 chili, a causa di una condizione anoressica, che peraltro non emerge dalla lettura della cartella clinica. Egli è infatti pasato da un peso di circa 92 chili all’attuale peso di 71 chili, perdendo gran parte della massa muscolare. Si tratta di una perdita di peso di circa il 20%, realizzatasi molto rapidamente nell’arco di 5 mesi“, inizia così il certificato medico firmato dal dottore che ha visitato Massimiliano Marcello il detenuto 39enne trovato morto all’interno della sua cella nel reparto “Palermoi” presso il carcere di Poggioreale.

La notizia è di qualche giorno fa ed ha rappresentato l’ennesimo caso di suicidi che avvengono all’interno delle nostre patrie galere, un fenomeno che dimostra lo stato incivile e degradante degli istituti penitenziari italiani. Una nota del Sappe (Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria) ha ribadito come i numeri del sovraffollamento carcerario siano drammatici: “In Campania ci sono 7.174 detenuti rispetto ad una capienza consentita di 6.146. Invece, gli agenti della Penitenziaria sono 4.274 rispetto ai 4.588 previsti“, queste le dichiarazioni di Aldo Di Giacomo, Segretario generale del Sappe.

Nel documento clinico pubblicato dall’Avvocato Sergio Pisani, che ha avuto il caso dall’associazione Pronto Intervento Legale, si evince come Marcello “sia stato visitato il 3 maggio 2017: in quell’occasione, egli ha manifestato gravi segni di sofferenza psichica, motivo per il quale gli psichiatri della casa circondariale hanno richiesto ‘ grande sorveglianza all’ingresso in carcere. È stato poi visitato successivamente il 31 maggio ed infine il 5 luglio. In tale occasione è stata constatata una deflessione“.

Come raccontato dall’Avvocato Pisani a VocediNapoli.it, la famiglia di Marcello ha chiesto una consulenza legale per appurare le responsabilità oggettive per quello che è accaduto al 39enne. Per far luce sulla vicenda è necessario ricostruire i fatti: “In base alle condizioni di salute di Marcello, avvalorate dalle prove mediche, è stato chiesto al Tribunale del riesame di sospendere il regime carcerario. I tempi della pratica si sarebbero inesorabilmente allungati, e dobbiamo cercare di comprenderne il motivo. Al momento vi è un’indagine in corso che ha il dovere di spazzare via le ombre che incombono sulla morte di Marcello. Domani alle 12.00 è prevista l’autopsia, il cui responso potrà fornire maggiori elementi“, queste le parole di Pisani.

Come riportato da Il Roma, Massimiliano Marcello stava scontando una pena di dieci anni dopo una sentenza emessa nel 2014. L’accusa era di traffico e spaccio di stupefacenti. Infatti, il 39enne faceva parte di un sodalizio con a capo Lucio Morrone detto ‘Spalluzzella (arrestato ad aprile del 2015 in Spagna sopo 5 anni di latitanza), che attraverso l’appoggio del clan Abbinante di Scampia, ha rifornito di droga il centro città. Il collegamento tra Marcello e l’organizzazione, era la sua appartenenza al gruppo Ultras delle Teste Matte dei Quartieri Spagnoli (uno dei capi della compagine di tifosi era Salvatore Cardillo alias ‘Beckenbauer, uno degli scissionisti del clan Mariano i ‘Picuozzi), territorio nel quale il 39enne gestiva i flussi di stupefacenti.

redazione

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