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‘Cosmos Discovery’: in anteprima mondiale lo spazioporto della Virgin Galactic

La mostra internazionale ‘Cosmos Discovery’ ospiterà in anteprima il plastico del futuristico ‘Spaceport America’, uno spazioporto per voli suborbitali realizzato negli USA dalla Virgin Galactic di Richard Branson. Un’opera incredibile, un plastico in scala 1:1000, estremamente preciso e realizzato con una sofisticata stampante 3D che riprende lo Spaceport America, situato nel deserto in Nuovo Messico, attivo dal 2011 e fonte di ispirazione per un progetto simile che avrà la sua base proprio in Italia. Per questo sono già state sollecitate le istituzioni italiane al fine di rintracciare un aeroporto militare tra Lazio, Veneto, Puglia e Sardegna dove creare il nuovo spazioporto che consentirà voli suborbitali in grado di collegare Roma – New York in una sola ora. La scelta, come sottolineato dall’azienda, è che ci siano le condizioni necessarie per l’atterraggio, sia in termini di dimensioni che metereologiche. Un progetto che dovrebbe decollare entro il 2022 ed è una promessa per l’economia italiana a cui porterà un notevole indotto e obiettivi alquanto ambiziosi.

Il plastico di 3×3 mt che sarà visibile alla Cosmos Discovery è una novità incredibile, presentato all’interno degli spazi espositivi del Guido Reni District. Dieci differenti sezioni che dal 30 settembre 2017 ospiteranno la storia delle missioni alla scoperta dello spazio. Un evento mondiale che offrirà ai visitatori la possibilità di attraversare l’atmosfera, rivivendo le storie dei grandi eroi, guidando navette spaziali e salendo a bordo di una stazione spaziale. Nei padiglioni ci saranno oltre 250 manufatti originali appartenuti alle missioni in USA e URSS, con oltre 400 mq dedicati alle frontiere del Made in Italy nel settore, con la partecipazione di enti e aziende prestigiose come Telespazio, Thales Alenia Space, Lika, Argotec, Lavazza, Dainese e l’Università di Trieste.

Cosmos Discovery offrirà una vera esperienza memorabile in cui, tra gli altri, sarà possibile vedere lo Sputnik russo, il razzo americano Mercury su scala 1:1, attrezzature originali e navette del centro di controllo di Houston e addirittura per i partecipanti sarà possibile toccare dal vivo una vera pietra lunare. La mostra è patrocinata da Esa, Inaf, Cisas, Ministero dell’Istruzione e della Ricerca e Comune di Roma, ed è un evento culturale prodotto dalla società promoter Venice Exhibition srl in collaborazione con Pleiadi srl.

Valentina Giungati

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