Tabacchi “prigionero” di una pedana a Chiaia, quando le regole del Comune di Napoli permettono questo

Spiegatelo al titolare del tabacchi di piazzetta Rodinò a Napoli per quale motivo il Comune di Napoli abbia concesso a un’attività di somministrazione di alimenti e bevande di montare una pedana davanti all’ingresso del suo negozio, ostruendo il passaggio diretto dal marciapiede ma anche la vista della sua vetrina. Oggi chiunque voglia recarsi dal tabacchi in questione deve fare il giro al capo del marciapiede.

Facciamo un passo indietro, è accaduto nel centro di Napoli, nel quartiere Chiaia, dove il titolare di un tabacchi quando è rientrato dalle ferie ha trovato davanti al suo negozio una pedana di legno montata dai proprietari dell’attività antistante alla sua, un locale che serve alimenti e bevande. Una sorpresa che in realtà era ben poco inattesa, nella zona tutti sapevano che il locale aveva i permessi per montare una struttura del genere. Struttura che nel regolamento per l’occupazione del suolo pubblico del Comune di Napoli è definita “dehors di tipo C- allestimento di tipo A (arredi base) con copertura stabile a teli, sistemi di delimitazioni e/o elementi sollevanti, aperti su tutti i lati, con possibilità di chiusura stagionale su più lati (massimo tre)“.

Il problema è che tale pedana ostruisce il passaggio diretto ad un’altra attività e la vista dell’attività commerciale stessa, creando in previsione un danno in termini economici non indifferente. A stupire in tutta la questione è il fatto che la struttura  paradossalmente sia in regola, poiché rientrante nei termini del progetto d’ambito di piazza Rodinò, già esistente e per questo, esente dall’approvazione della polizia Municipale e dalla Sovrintendenza. Ciò nonostante la pedana in quel modo ostruisce un’altra attività, motivo per cui prima di dare la concessione si sarebbe dovuta valutare la sua fattibilità e dunque, intervenire in un modo che non ledesse un altro negozio, come invece è accaduto.

Il presidente della I Municiaplità, Francesco De Giovanni era già intervenuto lo scorso 2 luglio con una diffida alla polizia amministrativa a procedere alla concessione poiché “lesiva del diritto di visibilità della tabaccheria“. Ed è innegabile che il criterio con cui è stato assegnato il permesso sia fuori da ogni logica e che seppur rientrante in un progetto preesistente, avrebbe in questo caso avuto bisogno di una revisione diversa, come ha ribadito anche De Giovanni: “Per me è una follia aver rilasciato una concessione davanti al tabaccaio, è una situazione che va assolutamente rivista, studiando una soluzione tra le parti, ma sicuramente non così“. Che a Napoli la regolamentazione relativa all’occupazione del suolo pubblico per attività di ristoro e somministrazione di bevande necessiterebbe di un’applicazione diversa- basta fare un giro per le zone pedonali- è cosa ovvia. In questo specifico caso, però, si sarebbe dovuti andare aldilà di una normativa che, come dimostrato, non può trovare adempimento sempre. Una maggiore attenzione in materia di urbanistica non guasterebbe, anche se le “regole” sono dalla propria parte, soprattutto perché a quanto pare nel caso napoletano tengono poco conto di come fare le cose rispettando l’armonia di un ambiente, evitando così di rendere la città un percorso a ostacoli tra tavoli, pedane e gazebo.