È al vaglio degli inquirenti la versione della madre di due giovani ras appartenenti al clan Pesce-Marfella di Pianura, quartiere alla periferia occidentale di Napoli. Giovedì sera, poco dopo le 20, la donna, madre di Giovanni (arrestato nel blitz dello scorso marzo) e Antonio Bellofiore, detto ‘Tonino 38′, ha sollecitato l’intervento degli agenti di polizia nei pressi della sua abitazione in via Claude Monet.
“Hanno sparato contro la mia casa” ha riferito la donna ai poliziotti che però non hanno rinvenuto nulla. Nè bossoli nè fori contro le pareti dell’abitazione. La donna però era convinta di aver udito degli spari e ha fatto anche i nomi di tre pregiudicati che avrebbero esploso i colpi d’arma da fuoco.
Gli agenti sono riusciti a rintracciarli poco dopo. Si tratta di due fratelli residenti nella zona e una terza persona con precedenti di 416 bis (associazione mafiosa) e un cognome pesante. Si tratta infatti di un Mele, zio di Luigi Mele, ucciso in un agguato tre anni fa, il 29 agosto 2014. Mele, che negli ultimi anni non ha avuto particolari problemi con la giustizia, è anche il fratello di Vincenzo Mele, detto ‘o Lattaro, detenuto da decenni ma prossimo alla scarcerazione.
Portati in commissariato per accertamenti, i tre sono stati sottoposti alla prova dello Stub dalla polizia scientifica e rilasciati poco dopo. I risultati saranno resi noti la prossima settimana. Nelle ore successive all’episodio, è stato inoltre ritrovato dai carabinieri un fucile a pompa nei pressi di un bidone della spazzatura nell’ambito di una vasta operazione effettuata nei giorni scorsi in via comunale Napoli e nelle traverse limitrofe conclusasi con un ingente sequestro di armi. Gli episodi al momento non sono collegati tra loro ma non sono escluse importanti novità nei prossimi giorni, a partire già dai risultati degli esami sulle eventuali tracce di esplosivo presenti sul corpo dei tre pregiudicati fermati.
A Pianura nelle ultime settimane ha fatto molto rumore la notizia di alcuni pentimenti eccellenti nelle fila dei due clan che negli ultimi anni si sono contesi gli affari illeciti sul territorio: i Pesce-Marfella e i Mele-Romano. Da una parte l’ultimo reggente del clan, Pasquale Pesce detto “Bianchino“, e il ras dello spaccio Raffaele Dello Iacolo meglio noto come “Lello toc toc” residente fino all’arresto nelle palazzine popolari di via comunale Napoli. Dall’altra Salvatore Romano “muoll muoll“, ritenuto dagli investigatori il reggente del clan dopo l’arresto dei fratelli Mele, è un suo luogotenente Antonio Vanacore.
Articolo scritto da Ciro Cuozzo
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