Almerinda d’Ettore era una giovane colta di Forcella, una donna molto conosciuta a fine ottocento, pittrice incallita e veggente. Lei stessa aveva espresso più volte di avere delle propensioni particolari e di essere in grado di parlare con Cristo che gli avrebbe comunicato, tra le altre cose, anche la data della sua morte e della sua resurrezione.
In quegli anni il popolo napoletano si strinse intorno la vicenda che destava sicuramente particolare interesse da parte di tutti, annunciò la data della sua morte specificando che Cristo le aveva riferito che l’evento sarebbe coinciso con un terremoto, un eclissi solare, un uragano e la comparsa di una croce nera nel cielo e che sarebbe poi risorta il giorno dopo.
Quel nove agosto, giorno presunto della sua dipartita, conoscenti, parenti e curiosi si strinsero con la veggente attendendo il fatidico momento. Ma la giovane non morì e nessuno di quei segni ovviamente si verificò. Di tutta risposta la Chiesa cattolica fece sapere che Almerinda d’Ettore era sotto l’influsso di uno spirito maligno e non aveva alcun potere. Tutt’ora la sua storia continua a riecheggiare nei vicoli della città…
Fonte: La scienza dei Magi (volume 3) – Giuliano Kremmerz
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