Napoli ricorda Ciro Esposito. Sono passati esattamente 3 anni dagli scontri in cui rimase ferito gravemente il giovane tifoso azzurro da un colpo d’arma da fuoco esploso da Daniele De Santis, l’ex capo ultrà della Roma condannato in primo grado a 26 anni di reclusione. L’agonia del ragazzo napoletano durò ben 53 giorni per poi terminare il 25 giugno del 2014 all’ospedale Gemelli di Roma.
La sua salma venne poi portata a Scampia, il suo quartiere d’origine, per i funerali che videro la partecipazione di diversi gruppi ultras provenienti da tutta Italia. Ciro è stato sempre descritto da tutti come un ragazzo generoso e solare. Lavorava nell’autolavaggio di famiglia insieme ai fratelli Pasquale e Michele, un’attività nata grazie ai tanti sacrifici del padre.
Nonostante il lavoro lo occupasse per molte ore della giornata, Ciro trovava sempre il tempo per aiutare i volontari dell’associazione “Pollici Verdi” di Scampia, impegnati a curare il Parco Corto Maltese al fine di creare aree verdi tra i palazzoni di periferia. Oggi il quartiere decide di ricordarlo piantando un albero in sua memoria. L’ideatore dell’iniziativa “Un albero per Ciro” è un giovanissimo, Giuseppe Pio, di appena 17 anni.
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