“Ero a poche centinaia di metri dal luogo dell’attentato”. Inizia così il racconto di Domenico Criscito, il difensore napoletano capitano dello Zenit San Pietroburgo.
Nella metropolitana della città russa è avvenuta nel pomeriggio una esplosione nel tunnel tra due stazioni che ha causato almeno dieci morti e oltre quaranta feriti.
“Ero in un ristorante nella zona – spiega Criscito all’Ansa -, a poche centinaia di metri dall’attentato in cui sono morte delle persone, ma davvero era impossibile capire: sono andato a casa, ho acceso la tv, e ho realizzato davvero quel che stava succedendo…».
“In città non si avverte panico”, continua Criscito, che via mail ha prontamente rassicurato i suoi cari e il procuratore Andrea D’Amico sulla sua incolumità. “Purtroppo sono tragedie che possono capitare in ogni angolo del mondo, soprattutto in zone non sorvegliate come una metro. Nessuno sa con precisione da dove arrivi questa bomba – la sua conclusione – Io so solo che in queste ore a San Pietroburgo c’è Putin”.
Tanta paura anche per l’altro italiano Carlo Nicolini, preparatore atletico italiano della squadra russa, al seguito del tecnico Lucescu: “Quella è proprio la linea di metropolitana che prendo ogni giorno per andare all’allenamento, che choc…”.
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