Raffaele Imperiale, la vita da nababo del boss del narcotraffico

La figura di Raffaele Imperiale torna al centro dell’attenzione mediatica. Uno dei boss più potenti del narcotraffico originario di Castellammare di Stabia, latitante dal gennaio 2016, un tempo era noto con il nome di Lelluccio Ferrarelle. Recentemente il suo nome è tornato alla ribalta, perché è stato lui a far ritrovare i due quadri di Van Gogh rubati dal museo di Amsterdam nel 2002, che era riuscito ad acquistare. Adesso è venuto alla luce lo stile di vita che ha condotto durante il suo soggiorno a Dubai, l’ultimo posto dove ha soggiornato di cui si ha notizia.

Definito il broker della droga nel clan degli Scissionisti, Imperiale entra a contatto con alcuni esponenti del gruppo camorristico in Olanda, dove comincia a fare i primi affari nel giro della cocaina. Con il tempo le finanze di Lelluccio aumentano e inizia a investire in ville di lusso, società e terreni. Ed è da qui che la sua vita diventa lussuosissima.

Recentemente si è tornato a parlare di Raffaele Imperiale poiché grazie ad un’indagine della Guarda di Finanza negli Emirati Arabi, dove Lelluccio era fuggito, è stato possibile accertare il tenore di vita che aveva. L’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti scattò nel gennaio 2016, ma la polizia non riuscì a notificargliela, perché Imperiale era già negli Emirati, dove non c’è alcun tipo d’accordo con l’Italia per l’arresto in esecuzione.

Così Imperiale può cominciare a vivere la sua latitanza, praticamente alla luce del sole. Attualmente non si sa dove sia, ma dai dati raccolti fino al 2016 dalla Guardia di Finanza, si è scoperto che spendeva 400mila euro al mese tra ristoranti, alberghi e auto di lusso, vestiti e divertimenti. Una vita da nababo, che probabilmente continua a fare tutt’ora, sebbene non riescano più a rintracciarlo.