Peculato, truffa e concussione, per un appropriamento indebito di circa un milione di euro. Ecco quanto ha scoperto la guardia di finanza che ha arrestato un funzionario del Consiglio Nazionale di Ricerca (CNR) al termine delle indagini condotte dal pm Ida Frongillo e coordinate dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. Il funzionario avrebbe utilizzato per fini privati i soldi di cui si sarebbe appropriato commettendo un reato contro la pubblica amministrazione.
Il funzionario in questione è Vittorio Gargiulo, segretario amministrativo dell’Istituto Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale di Ricerca, arrestato per questi reati commessi tra il 2011 e il 2015. La sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione della procura di Napoli ha verificato il furto di circa 1 milione di euro di risorse appartenenti all’istituto. Il CNR è un ente pubblico di ricerca italiano che ha il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca scientifica e tecnologica nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico e tecnologico, economico e sociale. Il CNR è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Gargiulo, essendo stato segretario amministrativo, possedeva la firma sul conto corrente intestato all’istituto e quindi era autorizzato ad effettuare operazioni bancarie per l’ente. L’indagine è scattata in seguito alla denuncia del direttore dell’istituto Paolo Annunziato, successivamente a delle verifiche eseguite internamente all’ente e che hanno fatto emergere alcune anomalie. Un primo elemento che ha suscitato i sospetti del massimo dirigente dell’istituto è stata una fattura emessa per una consegna effettuata non presso la sede dell’ente ma a casa di Gargiulo.
Da qui è stato scoperto che Gargiulo avrebbe utilizzato i fondi dell’istituto per acquisti personali: giochi per bambini, lavori di ristrutturazione del proprio immobile, acquisto di materiale informatico (solo in parte tenuto per se. La grande maggioranza è stata venduta e collocata sul mercato online tramite alcune piattaforme), acquisto di mobili e vasca idromassaggio, acquisti fittizi di merce per ditte terze e compiacenti. Per giustificare tali acquisti Gargiulo ha indicato nella fatturazione delle voci specifiche per rimandarle all’istituto.
Durante una perquisizione eseguita a casa di Gargiulo, sono stati ritrovati alcuni degli oggetti acquistati e indicati nelle fatture. Inoltre dalle indagini è emerso anche “un episodio di presunta concussione per costrizione commessa dallo stesso Gargiulo nei confronti di un’impresa che stava realizzando dei lavori per l’IAMC“. Il fermo e l’arresto del funzionario, notificati per una precauzione cautelare, sono stati motivati dal fatto che Gargiulo essendo informato dell’indagine a suo carico, stava organizzando una presunta fuga fuori dall’Italia.
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