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Chi era davvero «’O Mastuggiorgio»?

Chi era ‘O Mastuggiorgio? I napoletani dai capelli grigi sicuramente ricorderanno questo strano figuro che si occupava dei pazzi, spesso in maniera anche piuttosto vigorosa senza risparmiare loro, di tanto in tanto, le percosse. Eppure il termine, nonostante il chiarimento precedente, risultava ancora destare la curiosità di molti autori tanto da spingerli a dare una risposta univoca alla seguente domanda: ma è esistito davvero un Mastuggiorgio? E, chi era davvero? Antonio Altamura era convinto che dietro questo termine non si nascondesse alcuna persona reale.

Secondo l’uomo l’etimologia del vocabolo sarebbe da far risalire, per assonanza, alla parola greca ‘mastigofòros‘ che, tradotta letteralmente, significa ‘colui che porta la frusta‘. Detta in altri termini: ‘un uomo armato di flagello‘. Non deve quindi sorprendere che l’infermiere dedito agli alienati mentali, grazie anche al trattamento di percosse, venisse definito così in quel di Napoli. Di opinione differente, invece, Carlo Iandolo per il quale Mastuggiorgio stava ad indicare una persona adibita alla sola sorveglianza diurna.

La maggioranza degli studiosi però ha da sempre concordato sul fatto che questo Mastuggiorgio, in realtà, identificherebbe un personaggio realmente esistito. Il primo ad esserne convinto fu l’abate Ferdinando Galiani. Dopo un secolo di silenzio a riprendere le fila del discorso ci pensò Enrico Buonocore nel saggio ‘Mastrogiorgio ( Giorgio Cattaneo ) nella storia della cura della pazzia‘. Secondo l’uomo presso la Santa Casa degli Incurabili lavorava, tra la fine del XVI e gli inizi del XVII, un medico di nome Giorgio che, col tempo, si era guadagnato l’appellativo di Maestro perchè le sue cure a base di bastonate riuscivano a sortire effetti migliori rispetto a tutte le altre sugli alienati mentali.

Questa ultima ipotesi venne poi confermata, anni dopo, da un documento ritrovato casualmente presso la Biblioteca Nazionale di Napoli in cui veniva riportato il resoconto del consiglio di amministrazione dell’Ospedale degli Incurabili del 28 giugno 1658 incentrato sulla lamentela sollevata da un certo Giorgio Ca(t)taneo M(aest)ro dei Matti. Quindi non dovrebbe esserci alcun dubbio. L’uomo sarebbe esistito davvero e non solo, stando al documento, infatti, si sentiva anche perseguitato dall’economo dell’ospedale, Giovambattista Pisano.

Nel documento però ci si riferiva a Giorgio Cattaneo con l’appellativo di ‘mastro dei pazzi‘ e non con il termine di ‘medico aggressore‘ che era quello riservato ai laureati in medicina adibiti alla cura degli alienati mentali. Il motivo di tale soprannome non ci è dato ancora saperlo. Il dato certo è che il responsabile dell’esecuzione del trattamento terapeutico nei confronti dei pazzi era un infermiere più esperto dei colleghi, motivo per il quale era sovente chiamato ‘mastro’.

redazione

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