Via San Gregorio Armeno non è una semplice strada: è un’esperienza. Passeggiare per Via San Gregorio Armeno vuol dire addentrarsi come Mosè in una traversata del Mar Rosso natalizio, con le acque spartite lateralmente ed increspate di ogni sorta di scogli, grotte, statuine, pastori, presepi, corni, pulcinella, in cartapesta, terracotta, legno, e vetro.
Ma com’è potuto accadere che il presepe nelle sue forme più belle e tradizionali abbia deciso di concentrarsi in un posto solo, e abbia scelto Via San Gregorio Armeno per piazzare le sue tende settecentesche? Per scoprire la ragione di una tale concentrazione di botteghe artigiane è necessario scoprire cosa si nasconde sotto la Via dei Presepi.
Non una via qualunque, quindi. Oltre a collegare due delle tre arterie principali, questa strada sbucava dritta nell’Agorà, il centro nevralgico della vita cittadina, situato all’incirca dov’è ora Piazza S. Gaetano. Per questa ragione ben presto la via si sovraffollò dei migliori artisti ed artigiani in cerca della massima visibilità per il commercio delle loro opere.
Concentrazione di botteghe d’arte e realizzazione di statuine in terracotta in Via San Gregorio Armeno, sono quindi elementi preesistenti alla moda del presepe, che a Napoli raggiunse il suo apice solo nel 1700. Ma sono comunque elementi che si intrecciarono in maniera decisiva alla parabola dell’arte presepiale, rappresentandone la premessa storica e culturale.
Storia a cultura traspaiono anche in tutti gli edifici che si possono ammirare in Via San Gregorio Armeno, portando lo sguardo oltre le bancarelle. Innanzitutto, la Chiesa di San Gregorio Armeno, che dà il nome alla via. Un gruppo di suore fuggite dall’Armenia con le spoglie del Santo, per salvarle dalla furia degli iconoclasti, fondarono questo complesso.
Altro edificio notevole, la Chiesa di San Gennaro all’Olmo, così chiamata perchè un tempo, di fronte alla Chiesa, sorgeva un enorme olmo, sui cui rami i vincitori di giostre appendevano i loro premi, come forma di devozione nei confronti del Santo Protettore. Gravemente danneggiato dall’umidità, questa Chiesa è oggi sotto la tutela della Fondazione Gianbattista Vico.
COME CI SI ARRIVA
Se state viaggiando in metropolitana, dovete prendere la linea 1, e scendere a Piazza Dante. Di lì si tratterà di pochi passi, peraltro tra luoghi piacevoli, passando per Via Port’Alba, Via San Pietro a Maiella, Via dei Tribunali, e svoltando infine in Via San Gregorio Armeno sulla destra. Se avete intenzione di giungervi in auto, conviene parcheggiare in Piazza Cavour, via del Sole e via Costantinopoli, per poi proseguire a piedi.
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