Continua il duello tra il Comune di Napoli e il presidente azzurro in merito allo stadio San Paolo. Ci ha pensato il sorteggio degli ottavi di Champions League per far ripartire le polemiche. Aurelio De Laurentiis ha dichiarato che chiederà scusa al Real Madrid per le condizioni in cui versa l’impianto e che il club darà ai Blancos gli spogliatoi di casa. Inoltre, come ciliegina sulla torta, lo scontro è definitivamente scoppiato: “Non pago più l’affitto“, ha affermato il patron della Filmauro.
Ecco le dichiarazioni del Presidente De Laurentiis, rilasciate durante un’intervista a Canale 21: “Stadio? Deve chiedere al sindaco, non sono io il proprietario del San Paolo. In primavera ho offerto più di un milione per metterlo apposto ma sono stati rifiutati i mei interventi dicendo che ci avrebbero pensato loro, ma siamo a Natale e ancora non c’è niente. Il 15 febbraio, quando arriverà il Real Madird, faremo la solita brutta figura alla quale mi sono abitutato. I napoletani sono sempre venuti allo stadio nonostante le difficitolà di qualunque genere. Io ho speso parecchi milioni all’interno dello stadio e non mi sono stati restitutiti, sono anni che sono in attesa e allora io non pago più l’affitto visto che è più basso dei soldi di cui sono a credito“.
Adesso che la gestione comunale del San Paolo sia vergognosa, come in generale per quella relativa alle altre strutture sportive comunali (basta vederne le condizioni), nessuno lo mette in dubbio. Ma che autorità ha un privato nel confermare un’inadempienza economica rispetto ad un contratto firmato con un istituzione pubblica? E soprattutto perché Adl è restio a voler giocare da altre parti, nonostante lo abbia spesso annunciato, con toni come sempre discutibili?
Quindi la questione è molto semplice:
Se queste domande non avranno risposta vuol dire che De Laurentiis fa, in realtà, solo delle esternazioni per attaccare il Comune e che la sua vera intenzione è una soltanto: giocare al San Paolo a basso costo cercando di trarre il massimo profitto dai biglietti e dalle pubblicità.
Intanto Luigi De Magistris non può fare passi falsi, lo stadio è un bene dei cittadini e per questo la Corte dei Conti ha il fiato sul collo del Sindaco. È comunque incredibile come a Palazzo San Giacomo regni un assordante silenzio sulla questione. Eppure è stata l’amministrazione comunale, dopo un estenuante e inconcludente tira e molla sulla fantomatica convenzione, che ha approvato i lavori di restyling dell’impianto attraverso un prestito di circa 25 milioni al Credito Sportivo. Sarà che la campagna elettorale è finita.
Appuntamento, dunque, alla prossima puntata della sceneggiata, tanto a pagarne le conseguenze saranno sempre i napoletani, cittadini e tifosi.
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