Addio Enzo Maiorca, il re degli abissi e signore di ogni record

Enzo Maiorca ha rivoluzionato la disciplina dell’apnea. L’ha fatto a suon di record e vittorie. Il suo amore per questo sport è pari solo a quello che ha provato per il mare: “Per conoscere davvero il mare, bisogna prima conoscere la propria anima e il proprio cuore“, dichiarava Enzo, il re degli abissi.

Il Sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, lo ricorda così: “All’alba di oggi, in una di quelle giornate di sole in cui il mare del porto grande a Siracusa sembra immobile, ci ha lasciato un nostro grande concittadino. Grazie Enzo Maiorca, buon viaggio“.

Maiorca se ne è andato a 85 anni nella sua Siracusa. Siciliano, uomo del Sud e cittadino del mondo, Enzo come prima maschera da sub ha riciclato una vecchia maschera anti gas, reperto di guerra. Cresciuto in una famiglia umile, alla fine della sua carriera è diventato un attivista per la salvaguardia dell’ambiente ed ha ricevuto nel 2006 la medaglia al valore dalla Marina.

Memorabili i suoi record. In assetto variabile partì da -45 metri, nel 1960, e si migliorò per 17 volte, l’ultima nel 1988, quando arrivò a toccare uno stupefacente -101 alla veneranda età (almeno per un essere umano sottoposto a uno sforzo così intenso) di 57 anni. In assetto costante restano scolpiti nella storia di questa disciplina i -55 metri del 1979.

Degna di nota una sua gara in Campania, immerso nella costiera sorrentina. Era il 22 settembre 1974, nelle acque della baia di Ieranto. Maiorca tentò di stabilire un nuovo record mondiale di immersione in apnea alla quota di 90 metri. La Rai trasmetteva l’evento in diretta: quando Maiorca dopo lunghi preparativi iniziò la discesa lungo il cavo d’acciaio andò a sbattere a neanche venti metri di profondità contro Enzo Bottesini, esperto di immersioni e inviato della Rai per l’occasione. Riemerse infuriato e si lasciò andare a una serie di imprecazioni, chiaramente udibili dal pubblico televisivo.

Anche il Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletta omaggia il grande Maiorca: “È una perdita per tutto lo sport italiano. Rappresenta un mito per questo Paese, tutti lo ricordiamo per le sue grandissime imprese. Io, da ministro dell’Ambiente la sua mancanza la sento ancora di più, perché lui ha lavorato con il mare e la sua passione nasceva proprio dall’amore che aveva per il nostro bellissimo mare di Siracusa. Penso sia stato un testimonial importante per il nostro Paese, per portare all’estero la bellezza, la passione, la tradizione, la cultura italiana“.

Valentina Giungati

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