Manuela Migliaccio è una ragazza napoletana di 31 anni che nel 2009 a causa di un incidente ha perso l’uso delle gambe. E’una giovane donna che deve essere un esempio per tutti, per la sua tenacia, la sua forza e la sua incredibile grinta. Il nome di Manuela è oggi al centro dell’attenzione mediatica, perché Facebook ha deciso di censurare una sua fotografia.
Si tratta di un’immagine di Manuela che sfila sulle passerelle della fashion week di Milano, grazie al progetto “Modelle a rotelle“, organizzazione che vuole reinterpretare la moda in uno scenario nuovo, moderno, aperto alle pari opportunità. Lo scatto è stato censurato perché s’intravede una minima parte di capezzolo. N’è è nata una battaglia a colpi di condivisioni, stravinta da Manuela, che ha ricevuto le “scuse” del social network. “La foto era stata rimossa per errore, ma ora è stata ripristinata. Il nostro team esamina milioni di segnalazioni ogni settimana, e a volte commettiamo degli sbagli, come in questo caso. Ci siamo scusati per l’inconveniente causato“, le parole del team di Mark Zuckerberg.
Ma la storia di Manuela Migliaccio va raccontata non solo per quest’episodio. Manuela è la ragazza delle sfide. Da quando ha perso l’utilizzo delle gambe ha reinventato la sua vita affinché continuasse ad essere normale. Manuela c’è riuscita, per lei non esistono barriere che non possano essere valicate o imprese che non possano essere compiute. Così a giugno 2016, dopo essersi allenata per un anno, ha vinto il record mondiale di percorso più lungo (15 chilometri) mai fatto con un esoscheletro. Manuela non si ferma e già pronta a raggiungere il suo prossimo obiettivo.
La tua foto su Facebook è stata censurata perché segnalata da qualcuno, oltre le critiche hai ricevuto anche messaggi di sostegno?
Mi sono arrivati milioni di messaggi di tutti i tipi, da chi mi proponeva un fidanzamento a chi mi chiedeva di far vedere anche l’altro seno, a chi invece mi ha mandato un messaggio “Siamo con te, continua la tua battaglia contro i pregiudizi”. Il mio profilo Facebook è arrivato al limite di richieste d’amicizia.
Cosa ti senti di dire alle persone che hanno segnalato la tua foto?
Io credo che la censura dovrebbe rivolgersi a tante altre cose che vediamo su Facebook, ma sicuramente non ad una foto che non è di nudo, dove si intravede per sbaglio un capezzolo, solo se si ingrandisce. Ti ci devi impegnare, quindi vuol dire che non hai una vita molto impegnata. Invece di andare a censurare le persone, facessero qualcosa per la loro condizione.
A giugno 2016 hai raggiunto il record mondiale di 15 km di camminata con l’esoscheletro, cosa hai provato in quel momento?
Il record è stato pazzesco, perché mi sono allenata tanto, ma forse non tanto bene. Sono arrivata all’ultimo chilometro e mezzo che, per quanto io sia estremamente sicura di riuscire ed ottimista, ho pensato adesso mi fermo e basta. Invece quando sono arrivata al traguardo, è stata un’emozione grandiosa sono scoppiata in lacrime. E’ una sensazione incredibile, quando fai un sacco di sacrifici e vedi che ad un certo punto la volontà vacilla e poi riesci ad arrivare al traguardo, è una cosa bellissima. La cosa più bella sono state le persone, io in quell’ultimo chilometro e mezzo non ce la facevo più, ho camminato solo perché 30 persone ogni tre passi mi sostenevano e dicevano “vai manca poco, gli ultimi 300 metri”. Nello sport sostegno e motivazione sono importantissimi.
Tu sei un esempio di grinta e forza per tutte le persone che si trovano nelle tue condizioni. Che consiglio ti senti di dare alle donne che vivono la tua stessa condizione?
Io penso di essere molto fortunata. Le condizioni che portano all’utilizzo di una carrozzina, sono diverse, può trattarsi di una patologia con la quale nasci o un incidente, come il mio caso, dove la vita di prima la conoscevi, quindi sai quello che ti manca. Io quello che ho cercato di fare è ritornare alla normalità adattandomi alla situazione. Sicuramente ci sono riuscita bene, questo è dovuto tanto alle persone che ho avuto intorno. Nessuno dei miei amici, dei miei familiari, neanche conoscenti hanno avuto un rifiuto verso questa condizione, anzi si sono tutti molto aperti mentalmente. Sappiamo benissimo che a Napoli la condizione della disabilità non è facile, non esci e vedi persone in carrozzina in tutti gli angoli o un non vedente che attraversa da solo. Quindi è una condizione che se non si vive in famiglia non la conosciamo proprio. Io ho trasmesso di stare bene e gli altri questi lo recepiscono. Quando ti senti bella ed esci la mattina lo trasmetti e come se dai luce, questo le persone lo sentono moltissimo. Io quello che mi sento di dire, ovviamente al limite delle possibilità, perché c’è chi ha una lesione più alta o chi soffre di dolori neuropatici, quindi condizioni in cui una vita normale non si può vivere, a chi può, dico di non rinunciare.
Quando hai raggiunto il record, tu hai detto “Sono una persona che focalizza l’obiettivo e va”. Qual è il tuo prossimo obiettivo?
Ne ho due. Il primo è partecipare ai Campionati italiani di arrampicata e riuscire ad arrivare in un tempo decente alla fine della parete. La sfida di adesso è “l’importante è partecipare”, riuscire ad arrivare in cima, poi vediamo. La seconda sfida enorme è che stiamo valutando, è riuscire a fare 21 km, vogliamo fare una mezza maratona con l’esoscheletro.
Sequestrata a Napoli una nota pizzeria in via dei Tribunali. Il clan utilizzava gli incassi…
Dopo sei processi, e quindici anni, è stato assolto Fabio Furlan. Il migliore amico di…
E' stata considerata incapace di intendere e di volere Adalgisa Gamba quando, la donna che…
Drammatica la storia di un uomo vittima di un incidente sul lavoro a Napoli. Il…
Ancora un'aggressione ai danni di operatori sanitari in un ospedale napoletano. La denuncia ancora una…
"Mentre l'Europa continua a bacchettare l'Italia sul tema balneari, il governo ha deciso di non…