Vomero

Modi di dire napoletani: antica origine di “figlio’ e’ ntrocchia”

Tra i modi di dire napoletani più utilizzati c’è sicuramente “figlio’ e’ ntrocchia”. Sono moltissime le persone che usano quest’espressione, conoscendone il significato ma non la sua origine. Con questa locuzione napoletana ci si riferisce a una persona sveglia, furba, scaltra, per meglio intenderci un furbacchione. Una persona la cui sagacità è la dote che stupisce chi la conosce. Per comprendere per quale motivo questa diceria indichi la qualità sopracitata, bisogna partire dalle origini della parola “ntrocchia”.

Anche qui, come spesso accade nelle analisi dei modi di dire napoletani, incontriamo due interpretazioni discordanti. Comunemente si è portati a pensare che l’espressione trarrebbe la sua origine dalla locuzione latina “intra oculos”, intendendo con questo termine una persona che è in grado di fare qualcosa agli occhi di un altro, senza che possa rendersene conto. Si capisce subito che questa prima ipotesi non ha solide fondamenta, questo perché il significato di persona sveglia si riferisce all’intera espressione figlio’ e’ ntrocchia” e non alla singola parola.

Modi di dire napoletani: “figlio’ e’ ntrocchia” il motivo per cui vuol dire figlio di una prostituta

Sono molti gli studiosi che studiano le etimologie delle parole citate nei modi di dire napoletani. La loro storia incuriosisce i linguisti più famosi. Ed è questo il motivo per cui spesso s’incontrano diverse interpretazioni della stessa locuzione. Secondo Raffaele Bracale, uno storico teorico del napoletano, per arrivare dalla parola “ntrocchia” a quella di prostituta (nella sua versione più volgare), bisogna rifarsi al latino. Per comprendere perché “figlio’ e’ ntrocchia” indichi il figlio di una prostituta, si deve prendere in esame il termine latino “antorchia” con cui ci si riferisce alla torcia, il suo diminutivo è “antorcula” che trae le sue origini dalla parola “torculum” che significa in giro.

Ed ecco che ben si comprende come si è arrivati alla parola prostituta. Questo mestiere, infatti, sin dai tempi antichi veniva svolto in giro e presumibilmente le donne di facili costumi, per girare le strade in cui si accaparravano i clienti, utilizzavano proprio una torcia. Da qui il “figlio’ e’ ntrocchia”, uno dei modi di dire napoletani più famosi, sarebbe il figlio di una prostituta, abituato a stare spesso per strada dove ha imparato a essere furbo e scaltro.

Luigi Erbetta

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