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Grotta Azzurra di Capri: tra bellezza e leggende di demoni

La Grotta Azzurra di Capri è una delle meraviglie del mondo moderno. Esistono davvero pochi luoghi in tutto il globo capaci di stupire l’osservatore nel modo in cui ci riesce questo splendido scrigno di roccia a acqua celeste. La tipica colorazione della Grotta Azzurra di Capri è dovuta all’azione della luce del sole. I raggi entrano attraverso una finestra sottomarina che si apre esattamente sotto la soglia d’ingresso, e subiscono una filtrazione da parte dell’acqua che assorbe il colore rosso e lascia passare l’azzurro.

Conosciuta in epoca romana, la Grotta Azzurra di Capri veniva usata sin dai tempi di Tiberio come luogo sacro marino delle ninfe. Al suo interno sono infatti state ritrovate parecchie statue che testimoniano l’utilizzo della grotta in tempi antichi e che ora sono custodite alla Casa Rossa ad Anacapri. Per un lungo periodo di tempo le grotte vennero abbandonate, fino alla loro riscoperta che avvenne nel 1826 da parte del pescatore locale Angelo Ferraro. Questi accompagnò in visita alla grotta lo scrittore tedesco August Kopisch e il pittore Ernst Fries. I due raccontarono la loro straordinaria esperienza all’interno di questo magico luogo che, da allora, divenne tappa fissa di ogni viaggio a Capri.

Grotta Azzurra di Capri: dimora di bellezza, demoni e spiriti

Ma perché per un lunghissimo periodo di tempo la Grotta Azzurra di Capri venne abbandonata? Perché un luogo di tale bellezza e fascino non riusciva ad attirare più nessuno al suo interno? Come sempre a Napoli c’è di mezzo una leggenda sui fantasmi. La grotta sarebbe stata la dimora non solo delle ninfe, ma anche di spiriti e diavoli che spaventavano e intimorivano chiunque passasse al suo interno. Come racconta Federico Miranda: “alcuni preti sarebbero entrati, nel Seicento, all’interno della grotta per scacciare tali spiriti e ne sarebbero fuggiti, avendo l’impressione di trovarsi in un tempio con un altare maggiore, circondato da simulacri“. Tutto spiegato dalla presenza delle statue che con la poca luce davano l’impressione di essere spiriti maligni.

Se non ci siete mai stati è venuto il momento di rimediare. La grotta è aperta anche d’inverno, ma bisogna controllare le condizioni meteo per esserne certi. Ecco, dunque, tutte le info sulla la Grotta Azzurra:

Come arrivare: in autobus da Anacapri o in barca da Marina Grande.
Orari: dalle 9 del mattino alle 17 del pomeriggio, solo in condizioni favorevoli del mare (col vento di libeccio o maestrale l’ingresso nella grotta è impossibile). Da novembre a marzo è molto raro che la Grotta sia aperta.
Costo biglietto: 13 euro a persona (la Grotta Azzurra di Capri è un bene culturale, si paga come per entrare in un museo).

Fabiana Coppola

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