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Modi di dire napoletani: jí facenno 'e ssette chiesie

Quanti sono i modi di dire napoletani? Migliaia. Il napoletano non è solo un dialetto ma una vera e propria lingua che porta con sé tutte le complessità del caso. Il popolo partenopeo si distingue per fantasia ed inventiva ed ecco che nascono detti e proverbi che solo chi è nato in questa città può capire fino in fondo. Molto spesso però, per ricambio generazionale, si sentono un sacco di modi di dire napoletani che si perpetuano nel tempo senza, però,  conoscerne a pieno il significato, magari solo perché sono espressioni che si sentono dalle nonne o dai propri genitori, zii, etc.

Uno dei modi di dire napoletani più sentiti è ‘jì facenno ‘e ssette chiesie‘ che, tradotto e contestualizzato, si dice a chi va bighellonando in giro per case di amici e parenti il solo gusto di andare a zonzo, senza avere nulla di preciso da fare. Come nasce questo detto? Le sette chiese sono quelle che percorrono via Toledo da Piazza Dante verso Piazza Plebiscito. Si tratta, in particolare, della chiesa dello Spirito Santo, di San Nicola alla Carità, di San Liborio, di Santa Maria delle Grazie, di Santa Brigida, di San Ferdinando e di San Francesco di Paola. Il detto nasce dal cosiddetto ‘struscio’, ovvero l’usanza dei napoletani di far visita ai Sepolcri (m’arraccumann sempe spar!, ndr), cioè le esposizioni del Santo Sacramento in memoria dell’istituzione del Sacramento dell’Eucarestia.

Modi di dire napoletani: jì facenno ‘e ssette chiesie diventa jì facenno ‘o ssette case

Nel tempo il detto ‘jì facenno ‘e ssette chiesie‘ diventa ‘jì facenno ‘o ssette case‘ e qui ci si può benissimo ricollegare all’origine della parola ‘capera‘. Cosa significa? Questo termine è utilizzato oggi per riferirsi a qualcuno che non si fa mai gli affari suoi e mette il naso nei fatti altrui molto spesso mettenn’ pur e’nciuc mmiezz. Ma come nasce questo termine sono in pochi a saperlo: la capera non era altro che la parrucchiera dei tempi antichi che andava di casa in casa a fare i capelli alle signore. Nel mentre, le capere e le clienti parlavano e parlavano e parlavano…fino a che la capera non diventava la custode dei segreti di tutti quanti e andava a spifferarli di casa in casa con la scusa del lavoro.

Carlo Ranieri

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