Emergono i primi dettagli dalle dichiarazioni di Salvatore Ocone, l’uomo di 58 anni accusato del brutale omicidio della moglie, Elisa Polcino, e del figlio quindicenne, Cosimo, avvenuti nella loro casa a Paupisi, in provincia di Benevento. Ocone, al momento del fermo, avrebbe tentato di giustificare il femminicidio e la successiva violenza sui figli, asserendo che la moglie “era aggressiva e autoritaria“. L’uomo è inoltre accusato di aver ridotto in fin di vita l’altra figlia, sedicenne.
La dinamica ricostruita dai Carabinieri indica che Ocone ha colpito la moglie Elisa Polcino tra le 5 e le 6 di martedì mattina, utilizzando una grossa pietra. L’uomo si è poi accanito con lo stesso oggetto sui due figli, prima di trascinare i corpi nell’auto con cui si è dato alla fuga. Le forze dell’ordine hanno rinvenuto tracce di sangue sia all’interno dell’abitazione che vicino al luogo dove era parcheggiata l’auto, come confermato dal comandante dei Carabinieri di Benevento, il colonnello Calandro.
Il ritrovamento di sangue in casa ha subito indirizzato l’operato dei Carabinieri. “Ci siamo resi conto subito che i ragazzi erano stati colpiti in casa,” ha dichiarato il colonnello Calandro. Questo elemento ha innescato una corsa contro il tempoper rintracciare l’auto e tentare di salvare i figli, purtroppo non riuscendo a evitare la morte del quindicenne, ma garantendo le prime cure alla sedicenne, in gravissime condizioni. L’orrore si è così trasformato da femminicidio in una vera e propria strage familiare.
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