Cronaca

Il caso di Chiara Ferragni e la pensionata di Avellino che ha chiesto un risarcimento per la truffa del pandoro Balocco

L’attuale panorama giudiziario italiano vede un caso che sta attirando l’attenzione di molti, quello di Chiara Ferragni, ora imputata nel Tribunale di Milano. Il processo verte su accuse di truffa aggravata, legate alle campagne promozionali del pandoro Balocco Pink Christmas e delle uova di Pasqua Dolci Preziosi, in cui il tema della beneficenza era al centro della controversia.

Inizia il processo a Chiara Ferragni: una consumatrice si costituisce parte civile

L’udienza iniziale del processo contro l’influencer Chiara Ferragni ha visto la presenza di una singola consumatrice, la signora Adriana, una pensionata di 70 anni residente ad Avellino, che si è presentata in qualità di parte offesa. La donna, descritta come una fervente cattolica e molto attiva nel campo della beneficenza, ha chiesto di costituirsi parte civile, supportata dalle associazioni dei consumatori Adicu e Casa del consumatore. Il suo avvocato ha stimato il presunto danno in circa 500 euro, specificando che il suo acquisto era motivato dalla volontà di contribuire a una causa benefica, una motivazione che solo in seguito ha scoperto essere stata fraintesa.

Secondo le indagini della Procura di Milano, la strategia commerciale avrebbe lasciato intendere al pubblico che una porzione dei ricavi delle vendite sarebbe stata destinata a scopi benefici, in particolare al repartino pediatrico dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Tuttavia, si è scoperto che la donazione da parte dell’azienda Balocco era stata un versamento unico e non direttamente legato al numero di vendite. La Procura ha calcolato un ingiusto profitto di oltre due milioni di euro per l’influencer e i suoi collaboratori, derivante non solo dal prezzo maggiorato dei prodotti — il pandoro veniva venduto a circa 9,37 euro contro il prezzo abituale di 3,68 — ma anche dal ritorno d’immagine che un’iniziativa benefica avrebbe garantito.

Nonostante la costituzione di parte civile, c’è una forte possibilità che la signora Adriana possa ritirarsi dal procedimento. Attualmente, sono in corso delle trattative per una conciliazione extragiudiziale tra i legali della consumatrice e quelli di Ferragni, con un’offerta di risarcimento economico. Se accettato, questo accordo chiuderebbe la partecipazione della signora al processo. Questo potenziale risarcimento si aggiunge agli oltre 3,4 milioni di euro che Chiara Ferragni ha già versato in risarcimento per altre iniziative, come la multa dell’Antitrust e le donazioni a vari enti di beneficenza e associazioni dei consumatori.

redazione

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