Belen e le parole “pungenti” contro Stefano De Martino: “E’ stato “il fidanzato di” e ha scelto cosa sacrificare”

Belen Rodriguez si è concessa a un’intervista esclusiva sul settimanale Chi, aprendosi senza filtri su momenti personali intensi e sulle dinamiche della sua vita. La showgirl argentina ha parlato della sorella Cecilia, dell’ex marito Stefano De Martino, e ha toccato anche argomenti legati a personaggi come Fedez, Diletta Leotta e Chiara Ferragni. Un racconto che svela una Belen più matura e consapevole, reduce da un periodo difficile.

La modella e conduttrice ha rivelato di essere single da settembre, un periodo di solitudine sentimentale che definisce il più lungo della sua vita. Ha ricordato con onestà l’anno di depressione che l’ha tenuta lontana dalla televisione: “Ho avuto momenti che non è stato facile affrontare e, quando hai vissuto quei momenti, non torni più come prima. Adesso posso dire che ho i piedi per terra, faccio poche cose di pancia perché mi sono spaventata di me stessa. Ho detto: ‘Belen, siamo ai 40, un po’ meno'”. Un’esperienza che l’ha profondamente cambiata, rendendola “molto delicata” nelle scelte. Quest’estate, per la prima volta, si godrà una “vacanza materna” in Sardegna con i figli e alcune amiche.

Parlando della sua vita amorosa, Belen ha espresso un desiderio inaspettato: vorrebbe diventare la “fidanzata di“. Ha sottolineato come questo appellativo sia sempre stato attribuito ai suoi compagni, mentre lei ha sempre dovuto farsi strada da sola: “Non ho mai avuto gente che mi aiutasse, non sono mai stata la ‘fidanzata di’, sono cose che alla fine pesano sulla vita personale. E, per la prima volta, ho detto: ‘Non ho più forza, dopo 20 anni ho finito la forza’”. Nonostante il dolore per la fine del matrimonio con Stefano De Martino, padre di Santiago, ha riconosciuto il suo valore: “Stefano è nato come ‘il fidanzato di’, però è furbo e capace. Poi ci sono tanti modi per arrivare e ognuno decide cosa sacrificare”. Una dichiarazione che evidenzia la sua onestà e la sua capacità di riconoscere il talento altrui, pur manifestando un personale desiderio di leggerezza e di appoggio emotivo.