La famiglia di Giulia Tramontano non molla e a ogni udienza del processo contro Alessandro Impagnatiello, l’uomo che ha ucciso la loro figlia, e il bimbo che portava in grembo da 7 mesi, sono più forti che mai e vogliono ottenere una condanna esemplare contro il killer.
“Assistere al processo per il suo omicidio è stato come vederla morire una seconda volta. Le parole della difesa sono risuonate offensive e insensibili, definendo l’atroce atto compiuto dall’assassino come un ‘grave gesto’ – come se si trattasse di un banale errore, una marachella, e non di un crimine efferato”, scrive chiara Tramontano scagliandosi contro l’avvocato difensore.
Il 25 novembre, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si chiuderà in primo grado il processo. Per Impagnatiello potrebbe arrivare la condanna all’ergastolo, come chiesto dalla Procura di Milano, con anche 18 mesi di isolamento diurno.
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