Massimo Ranieri racconta il dramma: “Io solo so quante notti non ho dormito, stando seduto su una poltrona”

Massimo Ranieri il prossimo 18 novembre pubblica il primo album di inediti dopo 25 anni, “Tutti i sogni ancora in volo“. Un ritorno importante, un anno dopo la partecipazione a Sanremo, e un breve stop, per il cantautore napoletano arriva una grande ripartenza.

Lo scorso maggio, dopo la caduta dal palco del teatro diana mentre si esibiva a Napoli, è stato costretto a fermarsi.  “Mi sono fratturato quattro costole, polso e omero. A volte arrivano dei segnali nella vita, tipo questo – racconta al Corriere della Sera -. Lui da lassù mi ha detto ‘ah non ti vuoi fermare? Ti fermo io’. Ero molto stanco, arrivavo da un periodo intensissimo. L’ho preso come una manna dal cielo. E questo un po’ mi ha ricordato tutte le volte in cui andavo a Napoli e mia mamma mi diceva che dovevo riposarmi. Io promettevo e poi non lo facevo mai. Quei 50 giorni fermo mi hanno fatto riflettere , l’ho preso come un giusto riposo, forzato e doloroso. Io solo so quante notti non ho dormito, stando seduto su una poltrona perché ovunque mi appoggiassi il polso mi faceva male. La caduta mi ha fatto capire che non sono più un ragazzino. Che devo vivere i miei anni con la mentalità di un trentenne, ma che il fisico giustamente non risponde più come quello di un ragazzino. Certo le mie corsette sul Lungotevere non me le leva nessuno”.

Massimo Ranieri e i progetti futuri

“Io sono, grazie a Dio, un sognatore. Sogno di poter sognare ancora. Tra due mesi ho 72 anni quindi inizio ad acchiappare a destra e sinistra tutte le cose che mi arrivano e a cui prima non avrei fatto caso. Le prendi, le analizzi e magari le butti. Ma magari no. Ma comunque c’è il sogno di continuare a dare la giusta importanza alla vita”. Un ritorno anche sul palco con un lungo tour con lo spettacolo incentrato sulle nuove canzoni, che probabilmente sarà trasmesso anche su Rai Uno, e una fiction per Mediaset, “La voce che hai dentro”. “Mi è nata questa idea pensando alla meravigliosa storia di Pigmalione – spiega -. L’ho portata in Mediaset ed è piaciuta. Ma non era possibile fare un film per via dei costi e ne è venuta fuori una fiction in quattro puntate”. “E’ la storia di un ex cantante. Esce dal carcere dopo 10 anni scontati per l’omicidio del padre, che era anche lui un cantante, e trova che la sua etichetta sta per fallire. Così lui inizia a dire che la musica non è quella di una volta, e sente la musica nuova della città, il rap. Decide di puntare su nuovi talenti: trova una ragazza e comincia a farla crescere. E da lì si dipanano altre vicende”.

redazione

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