Ci siamo, oggi al Senato potrebbe scattare l’ora X per il governo Draghi. Se il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte (ma comandato da Beppe Grillo) dovesse far mancare il suo sostegno al decreto legge sugli aiuti, Mario Draghi con ogni probabilità rimetterà il suo mandato nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
È da tempo che i grillini, a fondo nei sondaggi, stanno picconando il governo. L’obiettivo è racimolare qualche consenso in vista delle elezioni che si terranno il prossimo anno. Un pò la stessa strategia della Lega. Ma c’è una differenza, se la maggioranza dovesse chiedere di nuovo la fiducia alle Camere – giusto il tempo di arrivare a settembre o a fine anno per cercare di fare almeno la legge elettorale – e Draghi ottenesse un mandato bis, Matteo Salvini lo sosterrebbe mentre Conte finirebbe all’opposizione con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Uno scenario che farebbe bene al governo che si libererebbe dei grillini ormai in caduta libera e che metterebbe ancora il Carroccio in contrapposizione a FdI all’interno della maggioranza di centrodestra (noi governisti, voi no). L’ipotesi voto anticipato non è improbabile ma è quella peggiore per il Paese considerate le sfide interne e geopolitiche che l’Italia sta affrontando. Ecco perché un Draghi-Bis che darebbe il tempo di sviluppare una nuova legge elettorale, potrebbe essere la soluzione giusta per poi andare finalmente ad elezioni.
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