Categorie: News

Chirurgia plastica, il prof D’Andrea: “Il Covid non deve fermare la formazione”

“Giusto essere previdenti, ma non si può privilegiare l’assistenza dei contagiati Covid a danno della prevenzione e della formazione dei futuri medici”, dichiara il Presidente Nazionale del Collegio dei Professori dei Chirurghi Plastici Italiani

A partire dallo scorso 10 gennaio, in seguito al forte aumento dei contagi da Covid e al conseguente incremento dei ricoveri, l’Unità di Crisi della Campania ha disposto la sospensione dei ricoveri programmati e delle attività ambulatoriali “non urgenti” sia medici che chirurgici presso le strutture sanitarie pubbliche, ad eccezione dei ricoveri per pazienti oncologici, oncoematologici, di pertinenza ostetrica, trapiantologica, nonché delle prestazioni salvavita.In qualità di docente universitario e di medico – dichiara il Prof. Francesco D’Andrea, Direttore del Reparto di Chirurgia Plastica ed Estetica del Policlinico Federico II di Napoli, Direttore del Master di II livello in Medicina Estetica all’Università Federico II, nonchè Presidente del Collegio dei Professori Universitari di Chirurgia Plastica – sono preoccupato per le conseguenze negative che il blocco delle attività “non urgenti” determina sulle attività formative dei futuri medici e sulle prestazioni sanitarie, specie quelle di tipo preventivo. Inoltre, questo blocco potrebbe creare una forma di discriminazione sociale in quanto chi se lo può permettere si curerà privatamente, mentre chi non ha i mezzi economici per farlo dovrà inevitabilmente aspettare”. 

Il Covid e la formazione professionale

Limitare l’assistenza negli ospedali pubblici solo ai casi urgenti e salva vita, non colpirà solo le attività di prevenzione medica, ma anche la formazione degli studenti in medicina che non avranno la possibilità di formarsi sul campo, creando inevitabilmente vuoti formativi e applicativi lungo il percorso di crescita professionale. “Un sistema sanitario completamente sbilanciato sul Covid e sulle patologie urgentisottolinea D’Andreapreclude agli studenti ed agli specializzandi  la possibilità di imparare la disciplina a 360°, grave penalizzazione che, proiettata nel futuro, avrà inevitabili ricadute sulla tutela della salute del cittadino. La didattica a distanza non può essere sostitutiva ma solo integrativa di un attività formativa quale quella del medico in cui  l’apprendimento si fa prevalentemente con la pratica”. 

La salute dei pazienti non Covid

Rallentare l’attività sanitaria nelle strutture pubbliche, privilegiando l’assistenza dei contagiati dal Covid, blocca l’attività di screening che per le patologie tumorali è fondamentale. “La chirurgia plastica, nel rispetto delle indicazioni regionali dal 10 gennaio – precisa D’Andrea – eroga solo prestazioni con carattere d’urgenza quali i tumori della pelle e della mammella,  i traumi e le ustioni, e lo fa comunque con gravi difficoltà legate alla mancanza cronica di adeguate risorse umane mediche ed infermieristiche,  nonostante le promesse di integrazione  fatte a vari livelli nel corso dei  due anni di emergenza sanitaria. Il blocco delle attività elettive aggiunge poi ulteriori problemi in quanto determina una penalizzazione per chi ha comunque problemi di salute che, nonostante non siano urgenti, sono per chi ne è portatore un problema importante, a cui si aggiunge l’inevitabile allungamento delle liste di attesa che questo blocco temporaneo determinerà”. 

Medicina rigenerativa e Chirurgia plastica ed estetica

Nuova frontiera della Chirurgia plastica ed estetica è la Medicina rigenerativa, una branca interdisciplinare che si avvale della cellula, unità tessutale fondamentale, per riparare e rigenerare i tessuti, in maniera efficace e sicura, avvalendosi della combinazione di più approcci tecnologici e di una procedura mini-invasiva eseguibile in un semplice ambulatorio chirurgico. “La medicina rigenerativa – spiega D’Andrea trova largo impiego nella Chirurgia plastica nella cura delle ferite difficili e nella Chirurgia ricostruttiva. Ma, in questo periodo di restrizioni,  risente inevitabilmente di una riduzione di possibilità applicative con inevitabile conseguenze negative sulla cura di patologie importanti ed invalidanti della nostra specialità”.

redazione

Articoli recenti

Gigi D’Alessio: “Per noi napoletani la prima lingua da studiare è l’italiano”

Gigi D'Alessio nell'intervista a Domenica In ha raccontato anche il suo rapporto con il napoletano.…

3 ore fa

Uccise il figlio di due anni e mezzo, Adalgisa assolta perché incapace. Il marito: “Assassina, devi morire”

Finisce con un'assoluzione il processo contro Adalgisa Gamba, la donna accusata di avere ucciso il…

9 ore fa

Lutto a Napoli, muore il re degli ombrelli Mario Talarico

Lutto a Napoli, la città perde una delle più simboliche persone della città, Mario Talarico,…

11 ore fa

Drammatico incidente nel Napoletano, muore ragazzo di 15 anni

Drammatico incidente in scooter questa mattina. Un ragazzo di 15 anni è finito, per ragioni…

15 ore fa

Terremoto a Napoli e Campi Flegrei: scossa alle ore 7,23

Trema di nuovo la terra ai Campi Flegrei. I sismografi dell’Osservatorio Vesuviano hanno registrato alle…

16 ore fa

Bonus 800 euro al mese per tutti: come candidarsi e quando scade la domanda

Un nuovo bonus arriva per tutti gli italiani che porteranno a casa ben 800 euro…

1 giorno fa
Sponsorizzato