Al Bano, ospite a Oggi è un altro giorno, ha ricordato la sua carriera e la sua infanzia. Il cantante ha raccontato che è figlio di contadini e che è arrivato a Milano per ambizione.
Il cantautore pugliese ha raccontato di episodi di razzismo citando un episodio in particolare: “Una volta sola ho spaccato un ristorante. Lavoravo sempre, 6 mesi senza fare riposo. Ho capito che qualcuno mi aveva scambiato per uno schiavetto e ho sentito delle cose che non mi piacevano, li ho reagito come non avrei dovuto, ho spaccato tutto e se lo ricordano ancora”.
Al Bano ha poi ricordato la figlia Ylenia, scomparsa a New Orleans nel 1994, ma il corpo non venne mai trovato. “Meno ne parlo e meno mi faccio male”, chissà il cantante. “Lei in un mese in Russia imparò a scrivere e a parlare in russo. Era una ragazza che, quando noi ci addormentavamo, andava a visitare la città in silenzio con le sole guardie presenti al Cremlino. Aveva una curiosità della vita pazzesca”, è stata l’emozionata considerazione.
E ancora: “Mi disse che doveva scrivere un libro sugli homeless, sui senzatetto” ha aggiunto ancora il cantante: “Le feci notare che era a un passo dalla laurea, che doveva arrivare prima al traguardo, ma lei mi rispose che ero un borghese e che quello per lei era il momento giusto per scrivere il suo libro. Non ci fu niente da fare, era maggiorenne e decise cosa fare. La vita poi è andata come doveva andare”.
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