Prêt à parterre: di moda in modi al San Carlo, la mostra/vernissage appena inaugurata al MeMus, Museo e Archivio del Teatro di San Carlo, ma si accede dalla monumentale scalinata di Palazzo Reale. Uno spettacolo nello spettacolo, un tuffo nel passato, quando andare a teatro era l’evento a cui partecipava tutta la città, le istituzione e i rotocalchi. Nel parterre sedevano Sofia Loren, Grace Kelly e Ingrid Bergman, assediate dai paparazzi.
La musica pulisce l’anima dalla polvere della vita di ogni giorno. Così la pensava Roberto Rossellini quando mise in scena Otello nel 1962. Creator e curatrice della mostra Emmanuela Spedaliere, Direttore Generale, la power women del San Carlo, insieme a Giovanna Dinaro e Giusi Giustino. Una narrazione visiva e audiovisiva che parte dagli anni Cinquanta, quando comincia la dolce vita del San Carlo. Nel palco reale non siede più il re, ma l’alta aristocrazia che ha continuato a mantenere un rapporto stretto con il teatro. Quando gli abiti si ordinavano solo in sartoria d’alta moda e guai a indossarli una seconda volta.
“Abito questo teatro da oltre vent’anni -racconta Emmanuela Spedaliere- sono stata testimone di oltre quattromila alzate di sipario. Sotto i miei occhi ha sfilato un pubblico di appassionati e non, di ogni età e provenienza, un rituale in cui si possono recitare regole sociali. Sedevano in platea ma si sentivano anche essi in scena, attori di un’opera, parte di un copione che si svolgeva dall’altra parte del palcoscenico”. A teatro come al cinema, registi e costumisti hanno decretato mode e modi di essere nella società reale. Una mostra che da Napoli si farà itinerante nel modo.
Intanto stasera il sipario si alza su Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij ripreso nella versione di Partice Bart, per la prima volta al San Carlo.
In scena un classico del balletto, protagonista il Balletto del Massimo napoletano diretto da Clotilde Vayer. Le musiche di Čajkovskij saranno eseguite dall’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta per l’occasione da Benjamin Shwartz. In repilca fino al 5 gennaio.
Per l’occasione indosso una Zizì bag, originalisima, interamente realizzata a mano dall’81enne Carmela Piscopo, che ha dedicato una vita intera alle creazioni artigianali. Rimasta vedova giovanissima all’età di 25 anni con due bambini, ha messo al centro di tutto, l’arte. Le caratteristiche delle “Zizì bags”, in crochet, sono i materiali accuratamente ricercati e già utilizzati in altre occasioni, come fodere, fettucce in velluto, così da dare un significato anche storico ad ogni prodotto.
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