Si è tolto la vita a soli 27 anni nel carcere di Benevento. Mirko, detenuto napoletano affetto da problemi psichici, ha deciso di farla finita. Si tratta del settimo suicidio in Campania dall’inizio del 2021, una questione talmente delicata che non può non far scattare un campanello d’allarme. Lo riferisce Samuele Ciambriello, il garante regionale dei detenuti.
Duro il suo sfogo: “Non mi interrogo sulle cause che hanno portato questo ragazzo al suicidio. Non lo faccio perché la risposta è nota a tutti coloro che sono responsabili di questa tragedia. Chi è il colpevole? Sono le Istituzioni, a tutti i livelli: l’amministrazione penitenziaria, la magistratura, la sanità e dei dipartimenti di salute mentale. Anche la politica è finta. Chi è affetto da problemi psichici deve essere curato presso strutture alternative, dovrebbe essere monitorato a tempo pieno da personale ad hoc”. Secondo il garante nelle carceri campani mancano queste figure professionali. Una lacuna imperdonabile.
La chiosa di Ciambriello: “Ho chiesto al Provveditore campano dell’Amministrazione penitenziaria di convocare un incontro con i responsabili regionali e provinciali della sanità penitenziaria, i garanti territoriali e i presidenti della magistratura di sorveglianza. In Campania – prosegue il garante – quattro detenuti su dieci hanno problemi psichiatrici. Il 43 % dell’utilizzo dei farmaci è costituito dagli psicofarmaci prescritti ai detenuti”.
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