Maxi risarcimento per la famiglia di una donna napoletana che 39 anni morì a Torino, dopo che le fu somministrato del sangue infetto.
La vittima contrasse l’infezione da Hcv epatite virale di tipo C, che non le diede scampo. Oggi lo Stato dovrà pagare 770mila euro agli eredi. A stabilirlo e’ stata la X sezione civile del Tribunale di Napoli che con sentenza del 14 maggio 2021 ha condannato il Ministero della Salute al risarcimento.
La donna recatasi in ospedale nel 1982 per problemi ginecologici, fu sottoposta a emotrasfusioni durante la degenza. “Per effetto di tali somministrazioni – spiega una nota – contrasse l’infezione da Hcv epatite virale di tipo C e, a causa del decorso degenerativo della malattia epatica, decedeva presso la Casa di cura villa dei Fiori di Acerra nel 2017. Successivamente il marito e le figlie della pensionata di Napoli conferivano incarico all’avvocato Maurizio Albachiara per accertare la condotta omissiva del Ministero del Salute sulle sacche di sangue destinate alla trasfusione e per la conseguenziale richiesta dei danni subiti per la morte. Successivamente la commissione medica ospedaliera del Ministero della Difesa ha riconosciuto cosi’ il nesso tra le complicanze della patologia epatica e il decesso”.
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