La tragedia del Titanic, il celebre e lussuoso transatlantico più grande del mondo nel 1912, torna ad appassionare il mondo grazie al ritrovamento di una lettera, che sarebbe stata scritta poco prima che la nave venisse risucchiata dall’oceano.
A custodire le parole di una delle 1.500 vittime del naufragio è stata una bottiglietta, che per anni e anni ha vagato tra le acque per poi approdare nel 2017 su una spiaggia della baia di Fundy, sulla costa atlantica del Nord America, a nord-est del golfo del Maine tra le province canadesi del Nuovo Brunswick e Nuova Scozia.
A trovare la lettera è stata una famiglia canadese mentre passeggiava sulla spiaggia. Da quel momento gli studiosi di tutto il mondo hanno analizzato il reperto per stabilirne l’autenticità.
Nel foglietto ingiallito ritrovato dalla famigliola c’è scritto: “Lancio questa bottiglia in mare dobbiamo arrivare fra qualche giorno a New York. Se qualcuno la trova, avvertite la famiglia Lefebvre a Liévin“. La missiva è firmata Mathilde Lefebvre, e datato 13 aprile 1912, il giorno prima del naufragio del Titanic.
La storia di questa ragazzina ha iniziato ad appassionare tutto il mondo. La piccola avrebbe avuto 13 anni al momento della tragedia e stando alle scoperte, il padre, Franck, era minatore a Lièven. L’uomo non riusciva mantenere la sua famiglia quindi aveva deciso di partire per l’America nel 1910 con uno dei figli, Anselme, che all’epoca aveva 10 anni, per cercare fortuna.
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Il signor Franck dopo due anni di sacrifici riuscì a mettere da parte i soldi necessari a pagare il viaggio alla moglie, Marie, e agli altri 4 figli. Il resto della famiglia non raggiunse mai l’America e morì nel tragico naufragio.
Secondo gli studi effettuati sulla lettere in questi ultimi 4 anni dal suo ritrovamento, risulta che la bottiglia sembrerebbe davvero antica stando all’analisi chimica del vetro. Anche il foglio ingiallito e l’inchiostro sembra credibilmente databile 1912. Per quanto riguarda la perizia calligrafica, i dubbi che si possa trattare di un reperto autentico aumentato. Perchè la grafia appare diversa dal corsivo regolare che si insegnava all’epoca nelle scuole e poi sembra scritta di getto e in maniera poco accurata.
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