Una storia incredibile arriva dalla Svezia, dove una ragazza ha dormito 18 mesi, senza avere alcuna patologia. Nola aveva 2 anni e mezzo quando lascio la Siria, suo paese natale, per trasferirsi in Svezia. I genitori, yazidi perseguitati, volevano provare a darle una nuova vita.
Ad otto anni Nola traduce una lettera, nella quale apprende che la sua richiesta d’asilo è stata respinta. Poco dopo Nola si addormenta e non si sveglia per 18 lunghi mesi. Tante le ricerche effettuate dai medici ma analisi e studi non sono riusciti a dare una risposta. Nola ha continuato a dormire: con tutte le funzioni vitali normali, ma prigioniera di un sonno simile a un coma, inspiegabile ai medici.
Questo disturbo ad oggi sembra affliggere solo i figli dei migranti in Svezia e rimane in larga parte un mistero. Si ritiene che la sindrome colpisca prevalentemente i bambini e gli adolescenti con una storia di migrazione, soprattutto se il processo di ottenimento del permesso di soggiorno si rivela complicato.
La patologia è stata chiamata in molti modi: “malattia della bella addormentata”, “stato catatonico”, “apatia” eppure definire esattamente la “uppgivenhetssyndrom” (in inglese Resignation syndrome), letteralmente “Sindrome della rassegnazione”. La scienza ancora non riesce a darsi una spiegazione e i casi stanno aumentando sempre di più.
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