Il suo corpicino fu trovato all’interno di un canalone di un torrente a Ripamorta, località sannita in provincia di Benevento. Era l’anno 2000 e la neonata era senza vita. Dopo 21 anni si è giunti al termine di quello che era un cold case.
Come riportato da Il Mattino la mamma, 47 anni, è stata condannata per infanticidio. A deciderlo i giudici della Corte di Cassazione. Fino alla sentenza la donna si era sempre detta innocente. Dopo il decesso della piccola si era sposata ed aveva avuto due figli.
L’esame autoptico, all’epoca, stabilì che la bimba era deceduta a causa di una violenta contusione tra il suo cranio e uno scalino di cemento. Furono le dichiarazioni di un parente della donna a convincere i Pm ad aprire le indagini. È stato l’esame del Dna, nel 2011, a fornire una prova importante ma non decisivo per l’arresto della madre.
Poi, a partire dal 2013, ci sono stati i primi due gradi di giudizio fino all’ultima sentenza definitiva.
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