Che Napoli sia una città abbandonata dalle istituzioni locali è un dato di fatto. Il capoluogo partenopeo si autogestisce in modo ‘anarchico e organizzato’ da almeno due, tre anni. Quello che è davvero imbarazzante e offensivo per i cittadini-contribuenti, è guardare il proprio Sindaco (il cui stipendio è pagato anche da noi) andare in giro per la Calabria dimenticando che almeno fino alle prossime elezioni sarebbe ancora il primo cittadino di Napoli.
È evidente che per Luigi De Magistris è più importante pensare alla poltrona del futuro che a quella del presente (o meglio del passato). Male che vada, se Dema dovesse perdere le regionali in Calabria, potrebbe comunque assicurarsi uno scranno in Consiglio regionale. Fatto che gli garantirebbe uno stipendio e le vare indennità almeno per i prossimi 5 anni.
E Napoli? La città è in balia delle segreterie ‘civiche’ di partito. Tolte le candidature ormai certe di Alessandra Clemente, Antonio Bassolino e Sergio Rastrelli (quest’ultima a meno di clamorosi colpi di scena), il Pd e il M5S da un lato e Forza Italia e Lega dall’altro, ancora devono sciogliere la propria riserva.
Quindi, nell’attuale limbo amministrativo che vede la città senza un soldo ma con molti debiti, con una miriade di cantieri da chiudere e tanti altri da aprire, con un trasporto pubblico da rifondare, con il concetto di decoro urbano da reinventare, con gli spazi verdi da ripiantare, è emersa l”erede’ di Dema: ovvero la Clemente.
L’Assessora dalle numerose deleghe, di cui alcune importanti, è in prima linea per cercare di salvare il salvabile. Il riferimento è al disastroso decennio targato De Magistris. Una donna giovane, ‘pulita’, che ci mette la faccia, dai toni pacati, con senso delle istituzioni e che ha fatto un duro ‘allenamento’ durato due mandati, dovrebbe rappresentare per i napoletani una sorta di novità. Da capire se in continuità o meno rispetto a chi l’ha lanciata e preceduta.
Ma sarà difficile per la Clemente distaccarsi dall’immagine di un Sindaco che ha realmente ‘scassato tutte cose‘. Intanto, possiamo ammirarla davanti a opere pubbliche che finalmente iniziano ad essere realizzate. Progetti da anni abbandonati e che in queste settimane sono improvvisamente ‘resuscitati’. Ma non c’è nessun mistero, sappiamo bene tutto ciò da cosa dipende: è la ‘magia’ delle elezioni e della campagna elettorale.
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