Il 31 gennaio, cioè ieri, per la famiglia Russo – Cimmino non è stata una domenica come le altre. La giornata ha segnato una triste ricorrenza: sono passati già tre anni dalla scomparsa in Messico di Antonio Russo, Raffaele Russo e Vincenzo Cimmino.
I tre napoletani sono scomparsi nel paese centro americano, il 31 gennaio del 2018. Da allora non si sono avute più loro notizie. L’unica certezza è il processo che inizierà il prossimo 22 febbraio. Il procedimento giudiziario vedrà imputati quattro poliziotti accusati di aver venduto Antonio, Raffaele e Vincenzo ad un boss della criminalità locale in cambio di soldi: 43 euro.
Lo stesso narcos ne avrebbe ordinato la morte. Ma ci sono stati tre episodi che hanno caratterizzato l’intera vicenda: il decesso di uno degli agenti alla sbarra, l’omicidio del Sindaco di Tecalitlàn Vìctor Dìaz e la liberazione – prima – e l’annuncio della morte – dopo – dello stesso boss noto come ‘El Quince‘. Tre passaggi ‘oscuri’ che hanno minato un’indagine già di per sé difficile.
Inoltre, i familiari dei napoletani scomparsi, hanno denunciato una totale assenza da parte delle istituzioni. La Farnesina ha fatto mancare ai parenti di Antonio, Raffaele e Vincenzo il proprio sostegno. Lo stesso Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in una diretta Facebook andata in onda pochi giorni prima di Natale, aveva annunciato (in occasione del ritorno in Italia di Chico Forti) che non ci sono più italiani rapiti all’estero.
Dichiarazioni che hanno fatto infuriare Francesco Russo, figlio di Raffaele, fratello di Antonio e cugino di Vincenzo: “Da tre anni aspettiamo novità dal Governo. Le istituzioni ci hanno lasciati soli. Indipendentemente da cosa facessero li i miei parenti, si tratta sempre di esseri umani e di cittadini italiani. Ci sono tre famiglie che sono in balia di ciò che è pubblicato sui social e dai giornali. Nessuna notizia ufficiale. Non è giusto che dobbiamo restare in questo limbo fatto di dolore e speranza. Di Maio ci ascolti e lotti con noi per avere giustizia“.
Della stessa opinione è la zia, Fortuna Russo: “È una vergogna l’indifferenza mostrata dallo Stato nei nostri confronti. Di Maio per recuperare tutto il tempo perduto ci aiuti con questo processo e faccia in modo che emerga la verità. L’unica visibilità che abbiamo ottenuto i questi tre anni, l’abbiamo conquistata facendo atti forti di protesta“.
VocediNapoli.it ha ascoltato anche il legale della famiglia Russo – Cimmino, esperto di diritto internazionale, l’avvocato Claudio Falleti: “Abbiamo intrapreso tutte le strade giuridiche possibili. Ci siamo appellati anche all’Onu e agli organi del diritto internazionale. Ho trovato davvero spiacevole il disinteresse da parte delle istituzioni e da parte dei principali media nazionali. Stiamo sempre parlando di persone che per noi sono scomparse e non morte. Di famiglie che soffrono, di madri, mogli e figli che da tre anni attendono di conoscere le sorti dei propri congiunti. Però io sono fiducioso e credo che alla fine di questa battaglia avremo giustizia“.
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