“Come è possibile che dopo quasi un anno dallo scoppio della pandemia e della scoperta del coronavirus, ci sia ancora del personale sanitario non in grado di gestire pazienti effetti da simili patologie?”. Questo è la denuncia di Rosanna, mamma di Eliana, una donna di 42 anni affetta dalla sindrome di Down, che dallo scorso 16 ottobre è positiva al Covid19.
Secondo quanto si apprende da Il Mattino, Rossana insieme con Gaia, l’altra sua figlia. ha raccontato che Eliana da Caserta è stata portata al Cardarelli di Napoli, la sera di martedì scorso a causa di problemi di deglutizione. Lì doveva essere sottoposta a una tac che però non è stato possibile fare. Domenica Eliana viene dimessa dal Cardarelli e a bordo di una ambulanza insieme con la madre, viene trasferita in una clinica di Santa Maria Capua Vetere, dove la mamma si accorge che sulle braccia di sua figlia ci sono abrasioni, lividi enormi e segni. I parenti sostengono che sono inequivocabilmente assimilabili a corde o lacci usati probabilmente per immobilizzarla al letto.
Una sconvolgente storia, sulla quale il Cardarelli ha avviato un’indagine interna disposta dal direttore sanitario Giuseppe Russo. Intanto Arcangelo Iannuzzi, il primario del reparto in cui era ricoverata Eliana, ha fatto sapere: “Tutti i medici e gli infermieri che ho ascoltato stamattina mi assicurano che non è stata mai legata. Quei segni potrebbero essere legati a lacci per i prelievi”.
Per quello che riguarda l’attenzione verso la paziente, “è stata addirittura superiore a quella riservata ad altri pazienti, – aggiunge il medico – benché fossero tutti più gravi a causa dell’insufficienza respiratoria”. Effettivamente, ammette il primario del Cardarelli, “c’è stata una discrasia nell’effettuazione della tac, non eseguita perché malgrado le richieste del reparto non è stato possibile l’intervento di un anestesista. Per questo ci scusiamo con la famiglia”.
Il consigliere dei Verdi
Anche il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli è intervenuto sulla vicenda:”Abbiamo avviato un’interrogazione regionale per la direzione ospedaliera del Cardarelli per conoscere in modo preciso come è stata gestita la paziente e per chiedere di procedere celermente nelle indagini interne. Se ciò che è stato denunciato risultasse veritiero si tratterebbe allora di una vicenda gravissima. Ora attendiamo che la faccenda venga chiarita.”
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