Sindrome post Covid-19, cosa resta del virus dopo la guarigione? Un servizio della trasmissione Le Iene ha raccontato la testimonianza di alcune persone negativizzati dopo il Covid. Secondo quanto è emerso delle 400mila persone che in Italia hanno contratto il virus, 244mila sono guariti e di questi solo il 12% non ha più niente mentre il 32% ha ancora uno o due sintomi legati al Covid.
Febbre, spossatezza, brividi e addirittura impotenza, fanno parte dei sintomi persistenti dopo 6 mesi dall’avvenuta guarigione. “Io non sto ancora bene. Sento i brividi che partono da dentro e si irradiano nel mio corpo”, ha raccontato una testimone all’inviato Alessandro Politi.
Su questi sintomi si concentra uno studio del professor Landi del Policlinico Gemelli di Roma, con dati molto preoccupanti. Quello che emerge è che i pazienti sono tutt’altro che guariti. Il 55% presenta addirittura fino a tre sintomi legati al Covid.
“La sindrome post Covid è una malattia che ci fa dire che il Covid non è un’influenza, non si recupera in una settimana. Si recupera, ma ci vogliono tante settimane”, spiega il professor Landi alla Iena. “Molti sintomi sono legati a un danno d’organo che permane”, spiega il professor Landi alla Iena. “Non c’è organo che non possa essere stato colpito dal virus. Per questo è importante una valutazione interdisciplinare”.
“Abbiamo iniziato a richiamare pazienti con doppio tampone negativo. Da qui abbiamo cominciato a studiare questi singoli casi come qualcosa che non si conosce, cioè come si studia una nuova malattia – spiega il professor Landi – I sintomi più comuni, a distanza di due mesi dalla malattia, è l’affaticamento, cioè sensazione di spossatezza e stanchezza. Molti, inoltre, lamentano affanno, cioè mancanza di respiro. Ancora dolori articolari e sensazioni di gusto e olfatto non completamente tornati“.
Una malattia poco conosciuta e gli studi da fare sono ancora tanti. “La sindrome post Covid è una malattia che ci fa dire che il Covid non è un’influenza. Per fortuna si può recuperare, ma ci vogliono molte settimane. È probabilmente qualcosa di transitorio ma è una malattia nuova di cui non sappiamo tutto”, spiega il professore.
“Molti sintomi – spiega ancora il Professor Landi – sono legati a un danno di un organo che permane. Infatti tutte le parti del corpo possono essere colpite dal virus. Probabilmente si tratta di problemi transitori ma bisogna capire e studiare queste conseguenze”.
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